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giovedì 31 dicembre 2020
I MIEI VIAGGI
VIAGGIO A CRETA |
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IL MARE DI MALIA Qualche foto scattata sulla spiaggia del villaggio (Per vedere le foto clicca sulla foto a dx) |
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IRAKLION Candia, nota
anche come Iraklio, è una città portuale ed è anche la capitale di Creta. È nota per il Palazzo di Cnosso, appena fuori la città. Qui di seguito i link: Iraklion la cittadina: Qui Iraklion Chiesa di San Tito: Qui Iraklion il Porto: Qui
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PALAZZO DI KNOSSOS Cnosso è il più
importante sito archeologico dell'età del bronzo di Creta. Sorge nella parte
centrale dell'isola di Creta, a 6 km dal mare e a 5 km da Heraklion, sul
fiume Katsaba. PALAZZO DI KNOSSOS - PRIMA PARTE: Qui PALAZZO DI KNOSSOS - SECONDA PARTE: Qui |
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AGIOS NIKOLAOS |
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LA FORTEZZA DI SPINALONGA Di fronte alle
coste di Creta, Spinalonga è un’isola dal passato glorioso. Fondata nel
periodo ellenico, sulle rovine di una antica acropoli, nel 1579 i veneziani
costruirono tutta una serie di fortificazioni, così da poter controllare il
traffico marittimo senza che nessuno, sull’isola, potesse approdare. Non si
tratta, infatti, di un’isola naturale: furono proprio i veneziani a ricavare
– dall’omonima penisola – un’isoletta che fosse un’inespugnabile fortezza.
Anche quando i Turchi conquistarono Creta, nel 1669, Spinalonga rimase a
loro. Solo nel 1715, la Serenessima – per difendere i suoi possedimenti sulla
terraferma – fu costretta ad abbandonarla. Così, divenne una fortezza
ottomana fino all’inizio del XX secolo, quando i Turchi furono cacciati da
Creta e Spinalonga fu utilizzata come rifugio per i cretesi (e poi molti
greci) affetti da lebbra.
VERSO SPINALONGA: Qui LA FORTEZZA - PRIMA PARTE: Qui LA FORTEZZA - SECONDA PARTE: Qui |
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LA SPIAGGIA DI KOLOKITHA La spiaggia si
trova sul lato esterno della penisola di Spinalonga di fronte all'isola
disabitata di Kolokitha, da cui ha preso il nome. La spiaggia è completamente
selvaggia. Non ci sono infrastrutture turistiche nemmeno nelle vicinanze. La
natura è fantastica. Piccoli boschi, montagne e il fondo della baia sono
coperti di sabbia.
LA SPIAGGIA - PRIMA PARTE: Qui LA SPIAGGIA - SECONDA PARTE: Qui |
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TERMINO CON QUALCHE TRAMONTO
Clicca sull'immagine per le foto ----->>>> |
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martedì 29 dicembre 2020
RAVENNA
Palazzo di Teodorico |
Storia
La basilica fu fatta erigere dal re goto Teodorico nel 505 come chiesa di culto ariano con il nome di Domini Nostri Jesu Christi. Fu la chiesa palatina di Teodorico[2] (cioè una chiesa per l'uso della sua corte).
In seguito alla conquista della città da parte dell'Impero bizantino (540) l'imperatore Giustiniano passò in proprietà della Chiesa cattolica tutti i beni immobili già posseduti dagli ariani. Tutti gli edifici legati ai goti e all'arianesimo furono integrati al culto cattolico. La basilica ex teodoriciana venne riconsacrata a San Martino di Tours, difensore della fede cattolica e avversario di ogni eresia.
Sant'Apollinare Nuovo porta i segni tangibili di quest'operazione: la fascia sopra gli archi che dividono le navate era corredata da un ciclo di mosaici con temi legati alla religione ariana. Su iniziativa del vescovo Agnello, il ciclo fu cancellato e la fascia ridecorata ex novo. Furono risparmiati solo gli ordini più alti (con le "Storie di Cristo" e con i profeti), mentre nella fascia più bassa, quella più grande e più vicina all'osservatore, si procedette a una vera e propria ridecorazione, che salvò solo le ultime scene con le vedute del Porto di Classe e del Palatium di Teodorico, sebbene epurate per una damnatio memoriae di tutti i ritratti, che probabilmente appartenevano a Teodorico stesso e ai suoi dignitari.
Nell'anno 725 la chiesa venne danneggiata da un violento terremoto, che ne fece crollare l'abside. Il sisma demolì anche la Basilica petriana di Ravenna.
La basilica assunse il suo nome attuale solo intorno al IX secolo dopo che vi furono portate le reliquie di sant'Apollinare, primo vescovo di Ravenna, dall'omonima basilica di Classe per sottrarle al pericolo delle scorrerie dei pirati.
Nel corso della prima guerra mondiale, nella notte del 12 febbraio 1916 la chiesa fu bombardata causando gravi danni. L'immagine dell'antica chiesa bizantina sfigurata dalle bombe fece il giro del mondo, suscitando la più ampia riprovazione.
lunedì 28 dicembre 2020
LA FOTO DELLA SETTIMANA
da https://www.lavenaria.it/
venerdì 25 dicembre 2020
mercoledì 23 dicembre 2020
ISLANDA - LA TERRA DELLE CASCATE
Eccomi con la seconda parte dedicata alle più belle cascate Islandesi.
Nella prima parte avevo
pubblicato le prime otto (Per vedere la prima parte clicca Qui) in questo
post proseguo con altre come da tabella sotto.
Come scritto nella prima parte, premetto che la maggior parte delle foto che andrò a pubblicare non sono state scattate dal sottoscritto e sarà mia premura indicare sotto ogni foto il nome dell’AUTORE/PROPRIETARIO degli scatti.
Ok bando alle ciance e cominciamo
presentarvi le prossime cascate.
Se percorrete la Ring Road, nel tratto tra Hofn ed Egilsstadir, ad un certo punto troverete una deviazione che vi farà prendere la Strada 939. Si tratta di una strada sterrata che si inerpica in montagna. Quasi al culmine della salita (il Passo Öxi) ecco che sulla sinistra comparirà una piccola cascata: la FOLALDAFOSS.
E’ una cascata del fiume Berufjarðará
con un solo salto di circa 20 metri.
Gljúfrafoss o Gljúfrabúi
("colui che vive nel canyon") è una piccola cascata a nord della più
famosa Seljalandsfoss. La cascata è parzialmente oscurata dalla roccia della montagna,
ma gli escursionisti possono seguire un sentiero per entrare nello stretto
canyon dove l'acqua precipita in una piccola piscina. C'è anche un sentiero
tortuoso nelle vicinanze e una scala in legno per consentire ai turisti di
salire all'incirca a metà e vedere le cascate da un'altra prospettiva.
AUTORE: Ajay Suresh |
AUTORE: https://www.world-of-waterfalls.com/ |
Gluggafoss è una cascata nel sud
dell'Islanda nella zona di Fljótshlíð.
Gluggafoss ha un'altezza totale
di circa 52 mt e presenta due diramazioni principali: una fa un saldo di 44 mt
in una stretta cavità, l'altra diramazione ha un salti di 8,5 m (in tre canali
principali). La scogliera che sostiene Gluggafoss ha una parte superiore di
palagonite (o roccia di tufo) e una parte inferiore di basalto . Distintivi
della geologia di Gluggafoss sono i buchi e le gallerie formati dal fiume
attraverso la palagonite molle. Conosciuta in islandese come gluggar , o
"finestre", questi fori consentono agli osservatori alla base della
cascata di vedere il flusso d'acqua parzialmente oscurato. Secondo la
segnaletica in loco, la metà superiore della cascata poteva essere vista solo
attraverso tre di questi fori disposti verticalmente prima del 1947. Hekla , a
circa 30 km a nord-nord-est, eruttò in quell'anno, riempiendo il fiume Merkjá e
le gallerie di Gluggafoss con cenere vulcanica ; questo ha gravemente diminuito
la visibilità esterna della cascata per decenni. Al giorno d'oggi, tuttavia,
l'erosione ha annullato i blocchi.
Piccoli sentieri sulle colline
adiacenti consentono ai visitatori di vedere da vicino entrambe le gocce della
cascata e anche di ottenere una vista dall'alto.
AUTORE: Wikipedia Dissidente anonimo |
AUTORE: Bromr |
La cascata Glymur è con i suoi
198 metri la seconda cascata per altezza dell'Islanda.
Situata nel fiordo di Hvalfjörður
è relativamente distante dalla strada principale e può essere raggiunta a piedi
con un sentiero piuttosto difficoltoso.
Goðafoss (dall'islandese: "cascata degli dèi") è una delle cascate più note e spettacolari d'Islanda, situata nel nord dell'isola, all'inizio della strada Sprengisandur. Le acque del fiume Skjálfandafljót cadono per circa 12 metri su una larghezza di ca.30 m.
Il nome di questa cascata deriva
da una leggenda secondo la quale, nell'anno 999 o 1000, il Lögsögumaður Þorgeir
Ljósvetningagoði fece del Cristianesimo la religione ufficiale dell'Islanda.
Dopo questa conversione si dice che - tornando dall'Alþingi - Þorgeirr gettò le
sue statue degli dèi nordici nella cascata. La storia di Þorgeirr è conservata
nell'opera di Ari Þorgilsson Íslendingabók.
Probabilmente il nome
"cascata degli dei" era già usato antecedentemente, si narra infatti
che gli antichi abitanti dell'Islanda la considerassero sacra poiché nei tre
getti principali vedevano rappresentata la sacra triade: Odino, Thor e Freyr.
Gullfoss (dall'islandese: gull
"dorato" e foss "cascata") è una delle più note cascate
dell'Islanda sud-occidentale, lungo il percorso del fiume Hvítá nel Haukadalur.
La portata media è di circa 140
m³/s in estate e 80 m³/s in inverno. Le acque tumultuose del fiume Hvítá
compiono due salti di 11m e 21m di altezza, con orientazione relativa di circa
45°, e proseguono in una stretta e profonda gola che si apre nell'altopiano.
Gullfoss, soprannominata spesso
"la regina di tutte le cascate islandesi" per la teatralità, la
bellezza e i giochi di luce del suo doppio salto, è situata relativamente
vicino alla capitale Reykjavík (120 km circa) e fa parte assieme al Þingvellir
e i vicini geyser (Geysir e Strokkur) del cosiddetto Cerchio d'Oro, l'insieme
di attrazioni naturalistiche più note e visitate d'Islanda. Grazie ad una rete
di sentieri la cascata è raggiungibile con la massima sicurezza nella parte
superiore e in quella frontale.
All'inizio del XX secolo una
società inglese era intenzionata all'acquisto della cascata per costruirvi una
diga per alimentare una centrale idroelettrica. Una contadina del posto
(Sigríður Tómasdóttir) della fattoria Brattholt, alla quale apparteneva la
cascata, si oppose con successo a tale operazione industriale (a tale causa
lavorò l'allora giovane avvocato e poi primo presidente della repubblica Sveinn
Björnsson). Infatti ella minacciò di buttarsi nella cascata nel caso il governo
islandese approvasse il progetto della diga. In realtà la causa fu vinta dalla
società inglese, ma la diga non venne mai costruita per rinuncia da parte della
società stessa. Nelle vicinanze della cascata è stato costruito un monumento
per ricordo della coraggiosa contadina
Nel sud dell'Islanda, ai margini
degli altopiani, si trova la terza cascata più alta in Islanda. Il nome di
questa cascata si chiama Háifoss o Tall
Falls.
Háifoss, alta 122 metri, si trova sul fiume Fossá, che
è un affluente di acqua sorgiva del fiume glaciale Þjórsá, il fiume più lungo
d'Islanda.
Alta più di 120 m, racchiusa in
una magnifica gola nei pressi di Hallomormsstaður nell’Islanda orientale,
Hengifoss è una delle cascate più alte e caratteristiche dell’isola.
La parete rocciosa dalla quale
scende presenta formazioni basaltiche nella parte alta, mentre sotto la pietra
levigata è interrotta da strati fossili. Queste formazioni danno alla cornice
di Hengifoss il caratteristico aspetto a strisce orizzontali di colore rosso
acceso e sono testimonianza della presenza di un clima molto più caldo
all’epoca del Terziario.
La cascata è facilmente
raggiungibile a piedi dalla strada .
Hjállparfoss (Help waterfall) è
una bellissima cascata nella spettacolare valle Þjórsárdalur nella regione
meridionale dell'Islanda. La cascata è tra le 20 cascate in Islanda che sono
facilmente accessibili e popolari da visitare e, nell'elenco dei luoghi più
visitati in Islanda.
Il nome Hjálparfoss ha una
spiegazione storica: Il nome è un po 'strano poiché le cascate raramente
aiutano ma il nome ha la sua storia. In passato, quando gli islandesi
viaggiavano dalla regione settentrionale alla regione meridionale attraverso le
Highland, avevano difficoltà a trovare un campo in cui i loro cavalli
pascolassero lungo la strada. Poiché l'altitudine nell'Highland consente a
malapena condizioni favorevoli alla vegetazione. Così, dopo un viaggio di due o
tre giorni sui loro cavalli, l'erba vicino alla cascata di Þjórsárdalur fu la
prima erba che trovarono per i cavalli, sulla terra inferiore dopo il lungo
viaggio. E questo è stato molto AIUTO per i cavalli. Ed è così che la cascata
ha preso il nome.
AUTORE: Bromr |
Le cascate Hraunfossar del fiume
Hvítá (Borgarfjörður) nell'Islanda occidentale, sembrano sgorgare direttamente
dal campo lavico di Hallmundarhraun, originato da un'eruzione dei vulcani che
si trovano sotto il ghiacciaio Langjökull. Da qui il nome, infatti
"hraun" significa "lava" in islandese. Si trovano molti
piccoli fiumiciattoli che defluiscono dalla lava per una lunghezza di circa 900
metri.
Le cascate Hraunfossar si trovano
vicino Húsafell e Reykholt nell'Islanda occidentale e di poco a valle rispetto
alla cascata Barnafoss.
AUTORE: Reykholt
Eccoci arrivati alla fine di
questa seconda parte. Spero che le cascate vi siano piaciute e vi do
appuntamento per la terza parte.
Grazie e mi raccomando …..