lunedì 7 dicembre 2020

RAVENNA

 

Rieccomi con il terzo post dedicato alla Città di Ravenna. Come già scritto nei precedenti, ci sono ben otto monumenti inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
I primi due post li avevo dedicati, il primo alla Basilica di San Vitale mentre il secondo al Battistero Neoniano (Se per caso non li avete visti potete cliccare qui per la Basilica di San Vitale mentre per le foto del Battistero Neoniano dovete cliccare qui)

In questo terzo capitolo vi voglio far conoscere un monumento piccolo ma di una bellezza straordinaria: IL MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA




A pochi passi da San Vitale, all'ombra di un bellissimo platana, si trova un autentico «scrigno», la cui porta rappresenta una sorta di breccia che collega Terra e Cielo: il mausoleo di Galla Placidia

Anche se oggi appare come un edificio a sé, in origine doveva collegarsi al lato meridionale del nartece della vicina Chiesa di Santa Croce, realizzata sempre da Galla nel secondo quarto del V secolo.


MA  CHI  ERA  GALLA PLACIDIA?

Elia Galla Placidia
è stata un'imperatrice romana, figlia dell'imperatore Teodosio I (che regnò dal 378 al 395) e della sua seconda moglie Galla.
Nipote di tre imperatori, figlia di uno, sorella di due, moglie di un re e di un imperatore, madre di un imperatore e zia di un altro, la nobilissima Galla Placidia fu dapprima ostaggio presso i Visigoti, poi loro regina; il suo matrimonio con re Ataulfo e la nascita del loro figlio Teodosio rientrarono in una politica di avvicinamento tra barbari e Romani, ma la morte del bambino e quella del sovrano posero fine a questa possibilità.
Galla sposò l'imperatore Costanzo III, ottimo generale e collega di suo fratello, l'Augusto Onorio, ma la morte del consorte fu seguita da un rapido degrado dei rapporti con l'imperatore e Galla dovette rifugiarsi con i due figli a Costantinopoli, alla corte del nipote Teodosio II. A seguito della morte di Onorio, in Occidente salì al trono un usurpatore; con l'aiuto dell'esercito orientale, Galla tornò in Occidente, depose l'usurpatore e pose sul trono il giovanissimo figlio Valentiniano III, per il quale fu reggente.
Nei dodici anni in cui regnò sull'Impero romano d'Occidente, Galla dovette gestire il confronto fra tre potenti ed influenti generali, Costanzo Felice, Bonifacio ed Ezio. Dopo che quest'ultimo emerse vincitore, Galla ne ostacolò le mire di influenza su Valentiniano.
Gli ultimi anni furono caratterizzati dalla gestione della turbolenta figlia Onoria e dal coinvolgimento nelle vicende religiose: fu una fervente cristiana, intransigente verso le ultime espressioni del paganesimo.

IL MAUSOLEO

Esternamente è molto semplice e modesto, soprattutto se confrontato con la ricchezza della decorazione musiva interna, resa ancora più splendente dalla luce dorata che filtra attraverso le finestre di alabastro.
La parte inferiore delle pareti è rivestita da marmi mentre la zona superiore è interamente decorata da mosaici che ricoprono pareti, archi, lunette e cupola. 
Quest'edificio emana un'atmosfera magica. Le innumerevoli stelle della cupola hanno colpito nel corso dei secoli la fantasia e la sensibilità dei visitatori tanto che si narra che Cole Porter, in viaggio di nozze a Ravenna, rimase talmente colpito dall'atmosfera del piccolo mausoleo e dalle sue stelle, da comporre la sua famosissima canzone Night and Day.

Come scritto in precedente, il mausoleo si trova vicinissimo alla basilica di San Vitale dove un breve  camminamento ci porta in pochi minuti al mausoleo.


Eccoci all'interno. La prima cosa che attira la nostra attenzione è la cupola che domina lo spazio interno, affiancata sui lati da quattro lunette. Altre quattro lunette si trovano alle estremità dei bracci, mentre i bracci hanno volte a botte. La cupola è dominata dalla Croce in una volta di stelle di grandezza decrescente verso l'alto, su sfondo blu, secondo un modello che durerà per tutto il Medioevo.


Nelle lunette della cupola vengono rappresentati coppie di Apostoli, con le braccia alzate in adorazione verso il centro ideale dell'edificio, la Croce.



Nella lunetta sopra l'ingresso si trova una raffigurazione del Buon Pastore (simbolo del Cristo), imberbe, seduto su una roccia e circondato da pecore che si rivolgono tutte verso di lui in un prato idilliaco.



Nella lunetta opposta San Lorenzo sulla graticola entra correndo dalla destra, recando una larga Croce sulla spalla, mentre con l'altra mano regge un libro aperto su cui è espressa una scrittura recante tanti quadratini staccati l'uno dall'altro: è la scrittura ebraica. Egli si rivolge alla graticola sul pavimento e a un armadietto che contiene i Vangeli i quali sono simboli della Fede. 



Nelle lunette laterali sono collocati cervi fra tralci di arbusti che si abbeverano. Sono presenti pure colombe che bevono alla fonte, simbolo delle anime cristiane che si abbeverano alla grazia divina.



Anche la pubblicazione del bellissimo mausoleo si conclude qui. Spero che vi siano piaciute e oltre a ringraziarvi per la vostra visita, vi do appuntamento nei prossimi giorni per un altro bellissimo monumento di questa bellissima città.
Ciao a tutti e mi raccomando ....


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