giovedì 30 gennaio 2020

VIAGGIO IN AMERICA 2.0

 ROAD TO FLORIDA 


Come tutte le cose anche quelle belle sono destinate a finire e restano solo i ricordi. Eccomi all'ultima settimana della mia permanenza a Orlando. 
Di questi ultimi giorni c'è poco da dire, sono stati giorni di quasi completo relax trascorsi pigramente fra un tuffo in piscina e qualche ora di movimento in palestra. A rompere la monotonia di questi giorni ci sono due piccoli diversivi ma prima di pubblicare le foto ecco la tabella con i links dei post precedentemente pubblicati.

LINK POST PRECEDENTI
10°
11°
12°
13°
14°
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16°
17°
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20°
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22°
23°

Il primo diversivo è stato una cena con alcuni amici in una pizzeria all’interno di Disney Springs. La pizzeria si chiama BLAZE PIZZA. In pratica si tratta di una pizzeria organizzata come in una catena di montaggio.


Foto dal Web



Entri e la prima operazione è quella di scegliere la pizza base. Una volta scelta è arrivato il momento di scegliere i topics per farcirla.



Si prosegue la catena fino alla cassa dove ti viene rilasciato un aggeggio che quando la pizza sarà pronta (normalmente pochi minuti) inizierà a lampeggiare.






Ecco la pizza è pronta. La pizza è leggermente sottile ma tutto sommato non era male.




E' il 13 agosto un giorno un po' speciale per me, è il mio compleanno e per l'occasione decidiamo di uscire a cena in un locale che è una fusione tra un locale americano e uno brasiliano: TEXAS DE BRASIL

Questo ristorante è una steakhouse brasiliana, o churrascaria, che offre una varietà infinita di carne alla griglia, agnello, maiale, pollo e salsiccia. Inoltre c’è a disposizione un ricco Buffet molto buono. Il costo non è proprio economico: noi abbiamo speso circa 50 dollari a testa. 





















E’ proprio finita, la sveglia suona molto presto (alle 4.30 am) giusto il tempo per un caffè carichiamo le valige in auto e via verso l’aeroporto di ORLANDO. Sono state 6 settimane molto intense ma nello stesso tempo molto belle. Arrivederci America se tutto va bene ci rivediamo in gennaio.





lunedì 27 gennaio 2020

R.I.P. CAMPIONE

KOBE BRYANT
R.I.P.


domenica 26 gennaio 2020

ISLANDA - LA TERRA DEL GHIACCIO E DEL FUOCO


KLIF HOSTEL
La sveglia suona è l’alba del sesto giorno in terra Islandese. Nell’ultimo post ci eravamo lasciati a Djupivogur ospiti per la notte al KLIF HOSTEL. Dopo un’abbondante colazione, carichiamo i nostri bagagli sul  JIMNY e ripresa la Ring Road puntiamo verso la nostra prima tappa.
La giornata è variabile ma c’è un forte vento. La strada costeggia il bellissimo Fiordo di Berufjordur.







Dopo circa 22 km arriviamo alla deviazione per una strada sterrata di montagna: la 939

Questa strada ci permetterà di tagliare un bel tratto di costa e di risparmiare un po’ di tempo. Il percorso sale parecchio fino a lambire una propaggine dell’onnipresente Vatnajökull e i panorami sono bellissimi.


















Dopo circa 20 km la strada si ricongiunge alla 95 che percorriamo per altri 40 km fino alla cittadina di Egilsstaðir. La graziosa cittadina di Egilsstaðir sorge su un lago legato, come tanti altri in Islanda, ad una leggenda. 

Si narra che vivesse non lontano un certo Huggy, il quale possedeva molti servi ma ancor più cavalli. Tra queste bestie ve n’era una, la più bella e la più veloce, che era la sua preferita. Nessuno aveva il permesso di cavalcarla. Una notte un servo, Egill, venne avvisato che la figlia era in pericolo. Senza pensarci prese il cavallo del padrone e corse in aiuto della ragazza. Il fatto non rimase nascosto alle orecchie del padrone che fece chiamare il servo e decise di giustiziarlo. Egli allora si recò da uno stregone chiedendo aiuto e quello rispose che egli non avrebbe potuto evitare la morte, ma avrebbe potuto chiedere che il suo spirito non lasciasse la terra. Fu così che Egill subì l’esecuzione, ma si dice che il suo spirito sopravviva ancora, imprigionato nelle profondità del lago di Lagarfljót, in mostro avvistato di quando in quando dal giorno della sua morte.
Ci fermiamo al market “NETTO” giusto il tempo per acquistare qualche snack (potete notare la grande influenza americana sullo stile Krispy Kreme)


quindi riprendiamo la strada verso Möðrudalur.
Modrudalur è la fattoria più remota dell'Islanda e, a 469 m sul livello del mare, è la più alta. Già nel 1800, diverse fattorie furono stabilite in questa zona a causa della carenza di terra nelle pianure e di una legge che imponeva alle coppie di avere un posto dove vivere e lavorare prima che potessero sposarsi.  L'agricoltura qui è stata difficile e si è rivelata una sfida troppo grande per alcuni. A seguito della caduta di cenere dall'eruzione di Askja del 1875, molte fattorie furono abbandonate e i loro abitanti emigrarono in
America., il paesaggio cambia da sterile deserto a pascolo verde, dando l'impressione che la fattoria sia un'oasi nel deserto. Mentre ti avvicini, il paesaggio cambia da sterile deserto a pascolo verde, dando l'impressione che la fattoria sia un'oasi nel deserto. Oggi ha una piccola stazione di benzina, una caffetteria e una pensione.  La semplice chiesa qui fu costruita dal contadino Jon Stefansson nel 1949, in memoria di sua moglie. Esperto artigiano, Jon realizzò gli arredi e dipinse persino la pala d'altare, che raffigura il Sermone sul Monte.
Eccoci arrivati . Purtroppo il meteo anziché migliorare è peggiorato e anche la temperatura si è abbassata. Prima di pranzare decidiamo di fare quattro passi per vedere più da vicino le Turf House e anche per fare una visita alla chiesetta del paese. Le case col tetto di erba sono veramente originali e poi non solo il tetto ma anche le pareti sono protette da strati e strati di terra e erba. 








 
 



Ecco la chiesetta costruita dal contadino Jon Stefansson nel 1949





Prima di ripartire per la successiva destinazione mangiamo qualcosa nel l’unico ristorante del posto. Il locale è veramente confortevole e soprattutto ci riscalda un po’ le ossa


Dopo esserci ristorati e soprattutto riscaldati, paghiamo il nostro conto per dei panini e un dolcetto (circa 35 euro) e ritorniamo alla nostra macchina. Riprendiamo il viaggio, la nostra prossima destinazione è la cascata di DETTIFOSS. Siccome mi sono un pò dilungato, termino qui la prima parte e vi do appuntamento nei prossimi giorni per la seconda parte del sesto giorno. Grazie della visita e a presto.