mercoledì 26 novembre 2014

VALTELLINA

PANORAMI DA LIVIGNO
 
Lago del Gallo


Passo della Forcola





Trepalle

lunedì 24 novembre 2014

VAL DI NON - SAN ROMEDIO

L'ORSO DI SAN ROMEDIO


 

Spesso mi capita, quando sono in Val di Non, di andare a visitare il Santuario di San Romedio, un santuario bellissimo (appena restaurato) e posto in una posizione mozzafiato e tappa obbligatoria è andare a trovare l'orso ospite del santuario.
 

LA LEGGENDA DI SAN ROMEDIO

San RomedioNel quarto secolo dell'era cristiana, all'epoca di San Vigilio vescovo di Trento, viveva, in una solitaria e selvaggia valletta della Valle di Non, un eremita chiamato Romedio. Narra la tradizione che il vecchio anacoreta, sentendo prossima l'ora della sua morte, desiderasse compiere un ultimo viaggio a Trento per ricevere la benedizione del santo Vescovo. Ultimati i preparativi del viaggio, i discepoli di Romedio si apprestavano a sellare il vecchio cavallo dell'eremita quando videro un grosso orso che stava divorando tranquillo la povera bestia legata ai margini del bosco. Accorse sul posto, Romedio, senza alcun turbamento e senza paura dell'orso, ordinò a questo di accucciarsi e di lasciarsi sellare. L'orso indossò la bardatura del cavallo morto e così Romedio iniziò il suo pellegrinaggio verso Trento. Uno stormo di uccelli accompagnava la piccola carovana annunciando a tutti l'eccezionale viaggiatore che al suo passaggio compiva molti miracoli. Al suo arrivo a Trento le campane del Duomo suonarono a festa per rendere omaggio al singolare personaggio. A Sanzeno, in Val di Non, un santuario evoca la figura di San Romedio che visse, secondo la storia, molto probabilmente durante il ciclo longobardo e venne canonizzato verso il 1100. Attigua all'eremo, esiste un grande recinto dove è tenuto vivo un orso a ricordo del noto episodio della vita del santo.





 


MILANO - DUOMO

CARLINA
IL FANTASMA DEL DUOMO


 
A qualcuno di voi è capitato di fotografare sul sagrato del Duomo di Milano due sposi felici e di trovarvi nella foto la figura di una donna tutta vestita di nero? Potrebbe capitarvi!!!
 
Si narra che anche il Duomo di Milano abbia il suo fantasma che vaga sconsolato. E' capitato a diversi fotografi di scattare una foto a una coppia di sposi dopo la cerimonia nuziale sulla porta del Duomo di Milano e successivamente scorgere dietro di loro una donna sconosciuta vestita di nero. Questa donna ha un nome: Carlina
Durante il feudalesimo le spose di Schignano provincia di Como, il giorno delle nozze indossavano un abito nero. Oltre al vestito anche il velo era nero ed era bandito qualsiasi gioiello per rendere più funereo l'abito. Le giovani spose adottavano questo abbigliamento per non far capire agli uomini del feudatario locale che si stavano sposando; potevano sfuggire in questo modo alla barbara usanza dello jus primae noctis, ovvero il diritto che aveva il signorotto di giacere con ogni nuova sposa la prima notte di nozze.
Una leggenda ci tramanda la storia di Carlina, una giovane del luogo, che in una nebbiosa giornata autunnale si sposò con Renzo. La mattina successiva al matrimonio, Carlina che indossava ancora il suo abito nero e il suo sposo, giunsero in viaggio di nozze a Milano e decisero di salire sul Duomo per vedere meglio “La Madonnina”
I volti scolpiti delle statue, che sbucavano all'improvviso dalla nebbia, sconvolsero Carlina che si sentì giudicata ed accusata per la sua colpa segreta. Carlina, infatti, non aveva mai confessato al marito che il figlio che portava in grembo non era suo ma di un giovane con il quale aveva avuto un fugace rapporto. In preda al rimorso e all'angoscia Carlina lasciò la mano del marito e si mise a correre fra le guglie del Duomo, mentre Renzo la seguiva cercando di fermarla. Poi ad un tratto, Carlina mise un piede in fallo e cadde. Il corpo della giovane sposa nonostante le lunghe ed accurate ricerche non fu mai ritrovato. Ora si racconta che il “fantasma della donna in nero” s'intravvede a volte in alcune fotografie ricordo che vengono fatte sul sagrato ai neo sposi.
 
 

giovedì 20 novembre 2014

NOTIZIE

FUORIPISTA CON LE TUTE A LED
SPETTACOLO PURO
 
SPETTACOLO PURO SCESA DI ALCUNI FREERIDER CHE SCENDONO UN PENDIO INNEVATO DI NOTTE E INDOSSANDO TUTE RICOPERTE DI LED.
 
 
Fonte: Montagnatv
PER GUARDARE IL VIDEO CLICCA QUI

RAVENNA

BASILICA
SANT'APOLLINARE NUOVO
 
Continua il mio viaggio a Ravenna. Oggi vi voglio far conoscere la Basilica di Sant'Apollinare Nuovo.
 
La Basilica di Sant'Apollinare Nuovo,
fatta costruire da Teoderico (493-526) accanto al suo palazzo, fu in origine adibita a Chiesa palatina, di culto ariano. Dopo la riconquista bizantina e la consacrazione al culto ortodosso (metà del VI secolo) fu intitolata a San Martino, vescovo di Tours. Secondo la tradizione, nel IX secolo le reliquie di Sant'Apollinare furono qui traslate dalla Basilica di Classe e in quell'occasione ricevette la sua intitolazione a Sant'Apollinare, detta "Nuovo" per distinguerla da un'altra chiesa dallo stesso nome presente in città.
La Basilica presenta una facciata timpanata, inquadrata da lesene e traforata da una bifora sormontata da due piccole finestre. In origine, forse, era racchiusa da un quadriportico, ma attualmente è preceduta da un semplice e armonioso portico di marmo databile al XVI secolo. Sul lato destro il bel campanile cilindrico, caratteristico delle costruzioni ravennati, risale al IX o X secolo.
Al suo interno sopravvive la meravigliosa decorazione musiva dell'antica costruzione, la quale dal punto vista stilistico, iconografico e ideologico consente di seguire l'evoluzione del mosaico parietale bizantino dall'età teodoriciana a quella giustinianea. Le 26 scene cristologiche, risalenti al periodo di Teoderico, rappresentano
il più grande ciclo monumentale del Nuovo Testamento e, fra quelli realizzati a mosaico, il più antico giunto sino a noi.






Il ciclo monumentale del Nuovo Testamento









 


martedì 18 novembre 2014

MILANO - PARCO

NON PIOVE!!!! HALLELUIA 


I cittadini di Milano riprendono il possesso della loro città strappandola alla pioggia. Oggi giornata stupenda e giretto al parco prima di andare in ufficio.





 

lunedì 17 novembre 2014

TRENTINO ALTO ADIGE

IL SENTIERO FRIEDRICH-AUGUST
 
 
Un giro alla portata di tutti. Veramente notevoli sono i panorami che si possono ammirare, dalla Marmolada alla catena Monzoni, Costabella, Cima Uomo e sul Catinaccio. Non male!!!
Durante le ultime vacanze l'ho fatto due volte, una volta con il tempo non bellissimo (parecchie nuvole ma fortunatamente senza pioggia) mentre la seconda volta con un tempo veramente bello e con una deviazione dal solito percorso (posterò in seguito anche la camminata con tempo bello).
 
Escursione sulle orme del "Ré della Sassonia"
 
Punto di partenza per questa escursione storica davvero unica e' il "Passo Sella". Camminiamo fino al "Col Rodella" e seguiamo la via alta fino al "Rifugio Sasso Piatto". Questo tratto del sentiero e' dedicato al Ré della Sassonia, "Friedrich-August". Nel 1904 alloggiò insieme alla sua corte a Siusi e amò fare lunghe escursioni nelle montagne. Dal "Rifugio Sasso Piatto" si può proseguire per la "Cresta di Siusi" oppure scendere a Saltria.



I denti di Terrarossa visti dal Sentiero Friedrich August


Il Rifugio Sandro Pertini






Sullo sfondo lo Sciliar


La Regina "la Marmolada"