giovedì 22 gennaio 2009

MILANO - MONUMENTI

MONUMENTO AL GENERALE MISSORI
5a tappa del mio viaggio tra i monumenti, le chiese e tutto quello che c'è di bello o interessante da scoprire nella mia amata Milano. Oggi siamo in Piazza Missori non molto distante da Piazza Duomo. Oggetto della mia visita il monumento al Generale Missori.

Questo monumento, appunto nella piazza omonima, qualche vecchio milanese l'avrebbe volentieri intitolato "piazza del cavallo di Missori".
E infatti sembra che la generale attenzione dei passanti sia posta più sul cavallo che sul cavaliere. I personaggi a cui di dedica un monumento, quando sono in groppa ad un cavallo di solito hanno atteggiamenti di grande fierezza, e questo vale anche per i loro quadrupedi, da doversi tenere a freno. Nessuna sorpresa per l'eroe a cavallo, la sua postura è senza dubbio quella tradizionale, ma per il cavallo è diverso, molto diverso, è stanco e dimesso, insolitamente, fa quasi pena. Lo scultore, Riccardo Ripamonti, probabilmente intendeva realizzare un'opera originale e lontana dai canoni tradizionali, giocando sul marcatissimo contrasto fra cavalcato e cavalcante, e se questa era davvero la sua intenzione non v'è dubbio che abbia pienamente centrato l'obiettivo. L'opera comunque, dal punto di vista artistico è di grande rilievo. Giuseppe Missori, nato a Mosca da famiglia bolognese (1829 – 1911), ha militato nelle file garibaldine con il grado di colonnello, a capo delle famose "Guide", il solo reparto a cavallo dell'esercito garibaldino. Con le sue "Guide", sempre vicino al generale in tutte le spedizioni, gli salvò la vita nella battaglia di Milazzo, meritandosi una medaglia d'oro e una promozione sul campo. Missori ha speso gran parte della sua vita per la causa italiana, e per Milano in particolare, tant'è che il monumento lo raffigura quando, appena diciannovenne, pugnava in armi in occasione delle "Cinque Giornate".Era giusto quindi che gli fosse dedicato un monumento, a cavallo. Ed era giusto che lo avesse dai milanesi, che lo videro impegnato, dopo la milizia armata, anche in quella amministrativa cittadina: fu infatti consigliere comunale dal 1889 al 1894 e dal 1898 al 1902.Ma non accettò mai di partecipare alla vita politica del regno in quanto convinto repubblicano.

Di seguito ecco altre inquadrature del monumento.

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