lunedì 20 ottobre 2014

TRENTINO ALTO ADIGE

LAGO DI RESIA
IL CAMPANILE
 
Quaterpass ritorna in Altoadige. La giornata era bruttissima ma la voglia di stare rinchiuso in quattro mura era pochissima anzi a livello zero quindi presa una rapida decisione abbiamo deciso di andare a vedere il Campanile del Lago di Resia proprio al confine con l'Austria (vedi cartina). Abbiamo preso acqua per tutto il tragitto ma la buona sorte ha voluto che nel primo pomeriggio ha smesso di piovere e ci siamo potuti godere qualche attimo di sosta con vista campanile.
 
 
Fonte wikipedia
Il lago di Resia (Reschensee in tedesco) è un lago alpino artificiale situato in val Venosta a 1.498 m nel comune di Curon Venosta (BZ), a nord del vicino lago di San Valentino alla Muta. Con la sua capacità di 120 milioni di metri cubi è il lago più grande dell'Alto Adige
Presso il passo di Resia si trovavano tre laghi naturali: il lago di Resia, il lago di Curon detto anche lago di Mezzo (ted. Grauner See o Mittersee) e il lago di San Valentino alla Muta. La costruzione di una grande diga nel 1950 unificò i primi due precedenti laghi e sommerse l'antico abitato di Curon Venosta che venne ricostruito più a monte. 163 case e 523 ettari di terreno coltivato a frutta furono sommersi. Se ne ricavò il bacino dell'attuale lago, lungo 6 km e largo 1 km nel punto di massima larghezza.
 
IL CAMPANILE
La cima del vecchio campanile di Curon (Graun) emerge dalle acque ed è tuttora visibile; la struttura risale al 1357, mentre la chiesa che vi era annessa era stata costruita nel 1832-38. In inverno, quando il lago gela, il campanile è raggiungibile a piedi. Una leggenda racconta che in alcune giornate d'inverno si sentano ancora suonare le campane (che invece furono rimosse dal campanile il 18 luglio 1950, prima della formazione del lago).
La chiesa di cui fa parte il campanile fu costruita verso la metà del Trecento. Il 9 luglio 2009 sono stati conclusi dei lavori di restauro del campanile romanico; il livello dell'acqua del lago era stato precedentemente (a maggio) leggermente abbassato per permettere i lavori di risanamento sulla statica della struttura, ma anche sulle crepe che erano presenti negli angoli delle facciate nord e nord-est, causate con tutta probabilità delle infiltrazioni dell'acqua nelle piccole fessure e alle sue successive gelate invernali.
Non solo crepe e statica, ma anche il tetto è stato restaurato, dopo che l'ultimo intervento, come risulta dalla data impressa sulle tegole, risaliva al 1899. La spesa complessiva del restauro del 2009, si aggira sui 130.000 €.
 
 









 


1 commento:

Il Centurione ha detto...

Quest'estate è stato un mal comune mezzo gaudio (mi riferisco al tempo..sigh!)