Una carezza e non ci ha più abbandonato. Eravamo in un B&B nelle Marche dove abbiamo soggiornato per una notte. Alla fine abbiamo dovuto nasconderci altrimenti ci seguiva fino a Milano.
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martedì 26 luglio 2011
lunedì 25 luglio 2011
venerdì 22 luglio 2011
SRI LANKA
RICORDI DELLA BELLA SRI LANKA
Era il lontano 1986 quando sono andato a visitare questa bellissima isola.
"Sri" vuol dire paradiso in cingalese e "Lanka" terra. In questo "paradiso terrestre" tante sono le cose che la contraddistinguono. La natura, la religione, gli elefanti, l'artigianato locale (i Batik) ecc... Ecco solo alcuni esempi di quello che puoi trovare.
Il Monaco buddista
chiamato bhikku, che significa «mendicante». In effetti, il monaco non ha casa né lavoro, e secondo una delle numerose regole della disciplina monastica (Vinaya) non dovrebbe possedere denaro. La sua giornata all’interno del monastero si divide tra lo studio dei testi buddhisti, la meditazione e le eventuali cerimonie di benedizione per i laici che ne fanno richiesta. Mangia due volte al giorno, all’alba e prima di mezzogiorno. Nei giorni di poya (luna piena), tradizionalmente festivi in Sri Lanka, i fedeli si radunano nei monasteri per assistere a una cerimonia che dura dall’alba al tramonto. È l’occasione per i bonzi di assistere i fedeli nella meditazione e per questi ultimi di portare cibo, vestiti, medicinali e altri oggetti di uso comune in dono al monastero.
Lavorazione Batik:
Importato dagli olandesi, che avevano imparato ad apprezzarlo nelle loro colonie indonesiane, il batik è molto diffuso in varie località del paese, soprattutto nelle regioni di Marawila e di Matale, dove Ena de Silva, la più celebre decoratrice dell’isola, fa realizzare i suoi batik famosi in tutto il mondo. Se la tecnica è semplice, il lavoro può essere molto lungo, soprattutto se il pezzo richiede vari colori. Si tratta di applicare le tinture una dopo l’altra su un tessuto di cotone e ricoprendo le porzioni che non devono essere tinte con uno strato di cera. Si procede cominciando dai colori più scuri per arrivare fino ai più chiari, e bisogna ripetere l’operazione per ogni diverso colore. I batik sono fatti a mano, ma la produzione in serie permette di ottenere pezzi graziosi a costi contenuti. Questa tecnica viene utilizzata per decorare ogni tipo di articolo: sari, sarong, camicie, lenzuola e tovaglie, decorazioni da appendere in casa…
Scherzo della natura
giovedì 21 luglio 2011
B&W
TRENTINO ALTO ADIGE
LUCE E CIELO
DALLA VAL DI FASSA
Scatti eseguiti da un grande fotografo: Anton Sessa webmaster del Fassa Forum
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mercoledì 20 luglio 2011
VALTELLINA
LIVIGNO
Livigno (Livìgn in romancio, lombardo e in dialetto livignasco) è un comune italiano di quasi 6.000 abitanti della Provincia di Sondrio in Lombardia. È il più popolato fra i 26 comuni italiani posti oltre i 1500 metri di altitudine sul livello del mare.
È il comune più settentrionale della regione Lombardia.
È il comune più settentrionale della regione Lombardia.
martedì 19 luglio 2011
SCOZIA
SCOZIA 2007
* * *FORT GEORGE (HIGHLAND) * * *
Oggi vi voglio riproporre alcune foto che ho scattato a FORT GEORGE nei pressi di Nairn (Nord della Scozia) E' il più grande e il più completo forte militare del Settecento esistente in Europa ed ancora attivo, inoltre con un pò di fortuna, dai suoi bastioni, è possibile vedere i delfini! Purtroppo non ho avuto questa fortuna, in compenso siamo riusciti a vedere i "pulcinella" dei simpati uccelli bianchi e neri.
Al suo interno si può visitare il museo degli Highlander dove vengono custoditi divise, armi, stendardi ecc.... a testimonianza della storia passata. Mi sono sempre dimenticato di dirvi, che per le varie visite ai castelli, Fort George e tante altre attrazioni turistiche, se non volete spendere un sacco di money, vi conviene acquistare all'inizio del viaggio (noi l'abbiamo acquistata al castello di Edimburgo) la EXPLORER CARD. Per ulteriori informazioni potete consultare il sito http://www.scoziatravel.it/.
Veduta aerea di Fort George (presa da Internet). Come potrete notare la caratteristica di queto forte è la forma a freccia
Veduta aerea di Fort George (presa da Internet). Come potrete notare la caratteristica di queto forte è la forma a freccia
giovedì 14 luglio 2011
mercoledì 13 luglio 2011
VALTELLINA
CIMA PIAZZI
Come ogni anno dedico un sabato a Livigno per fare qualche spesuccia anche mangereccia (la bresaola è veramente buona). Giornata molto bella con un sole pazzesco. Normalmente ci arrivo passando per Tirano quindi entrando in Svizzera e facendo il Passo della Forcola. Idem per il ritorno. Ma questa volta abbiamo voluto ritornare andando a Bormio per il Passo della Forcola. Appena superato il passo, vi troverete di fronte a questa bellissima montagna: La cima Piazzi.
La Cima Piazzi (detta anche Cima de' Piazzi), deve il suo nome al famoso astronomo matematico sacerdote valtellinese Giuseppe Piazzi, è un gruppo montuoso delle Alpi Retiche occidentali, situata nel comune di Valdidentro. La vetta omonima, con i suoi 3440 metri, è la più alta del gruppo. Sembra che il suo nome derivi da quello di una famiglia della Valtellina che deteneva i diritti di pascolo sui prati alle pendici del monte. Nonostante questo, in una pergamena del 1547, conservata nell'archivio comunale di Grosio, la vetta viene indicata con il nome Corno di Pozi.
Come ogni anno dedico un sabato a Livigno per fare qualche spesuccia anche mangereccia (la bresaola è veramente buona). Giornata molto bella con un sole pazzesco. Normalmente ci arrivo passando per Tirano quindi entrando in Svizzera e facendo il Passo della Forcola. Idem per il ritorno. Ma questa volta abbiamo voluto ritornare andando a Bormio per il Passo della Forcola. Appena superato il passo, vi troverete di fronte a questa bellissima montagna: La cima Piazzi.
La Cima Piazzi (detta anche Cima de' Piazzi), deve il suo nome al famoso astronomo matematico sacerdote valtellinese Giuseppe Piazzi, è un gruppo montuoso delle Alpi Retiche occidentali, situata nel comune di Valdidentro. La vetta omonima, con i suoi 3440 metri, è la più alta del gruppo. Sembra che il suo nome derivi da quello di una famiglia della Valtellina che deteneva i diritti di pascolo sui prati alle pendici del monte. Nonostante questo, in una pergamena del 1547, conservata nell'archivio comunale di Grosio, la vetta viene indicata con il nome Corno di Pozi.
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