Ritorno alle mie montagne e precisamente al Gruppo del Brenta, un gruppo che mi attizza particolarmente anche se, devo ammetterlo, lo conosco pochissimo. Era il lontano 1970 quando per la prima volta sono stato fra quelle montagne. Insieme a tre amici molto più anziani di me, si era fatto la via delle Bocchette dal rifugio Tucket al Rifugio Pedrotti. Mi ricordo che è stata una notevole faticata malgrado il mio buon allenamento e soprattutto la mia giovane età (avevo 15 anni). Ci sono ritornato per la seconda volta nel 1979 insieme alla mia dolce metà (un mese prima di sposarci) e sempre partendo dal Rifugio Tucket abbiamo fatto un pezzo della ferrata fino al rifugio Brentei.
la parte centrale è in assoluto la più frequentata, anche per via dei comodi accessi da Molveno e Madonna di Campiglio. Le cime più affascinanti del Gruppo si concentrano in questo settore, e possono essere godute in tutto il loro splendore percorrendo uno dei sentieri attrezzati più famosi al mondo, la Via delle Bocchette. Le Bocchette non sono altro che le forcelle che dividono le torri e le pareti, i versanti e le valli, come delle spaccature che segnano dei confini. L’itinerario con arditissimi passaggi talvolta aiutati da scale, espose cenge, canalini attrezzati con corrimano, permette di collegare le bocchette creando un sentiero che attraversa il cuore del Brenta.
In lontananza al centro: il Campanile Basso