Eccomi qui, con questo post inizia ufficialmente la mia avventura in Islanda. Come scritto nell'ultimo post, (PRIMO GIORNO) siamo atterrati in serata a Keflavik e dopo aver ritirato l'auto noleggiata presso la compagnia GEYSIR abbiamo percorso i circa 49 km
che ci separavano dalla casa di Reykjavik in circa 45 minuti. Il tempo era piuttosto brutto ma poco importa anche perché l'unica cosa che ci aspetta è una cena frugale e una bella dormita.
che ci separavano dalla casa di Reykjavik in circa 45 minuti. Il tempo era piuttosto brutto ma poco importa anche perché l'unica cosa che ci aspetta è una cena frugale e una bella dormita.
E' il secondo giorno del nostro viaggio in terra Islandese e il programma prevede per tutto il giorno la visita di Reykjavik. Non me ne vogliano gli abitanti di questa città ma secondo me basterebbe anche solo mezza giornata per la sua visita. La cosa positiva è che ce la siamo presa con calma ed alla fine della giornata eravamo comunque stanchi morti e con ben 23 km sulle gambe.
Ci siamo svegliati presto. La giornata è nuvolosa ma per il momento non piove. La nostra casa è a circa 2 km dal centro in una zona
più rialzata rispetto il centro e con una vista sulla chiesa luterana di Hallgrimskirkja che sarà una delle prime mete della nostra visita. Ok si parte.
Come prima destinazione è appunto la chiesa Hallgrimskirkja che raggiungiamo in circa 35 minuti. Ecco qualche foto scattata durante il tragitto.
Eccoci arrivati alla chiesa.
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Decidiamo di salire in cima al campanile. Il costo della salita è di 3000 korone (circa 24 euro per 3 persone) e la salita è con l’ascensore. Fortunatamente c’è poca gente è siamo subito in cima. La vista è mozzafiato anche se la giornata è nuvolosa. Si vede tutta la città con le sue case dai tetti colorati ma anche il fiordo. Ci intratteniamo per qualche foto quindi decidiamo di scendere e di continuare il tour.
A stomaco pieno continuiamo i nostri Quattro passi poi verso le 12.30 ci fermiamo a mangiare Hot Dog in stile Greys Papaya in uno street food famoso per il fatto che anche il Presidente americano Bill Clinton si era fermato a mangiare
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