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giovedì 30 settembre 2010
mercoledì 29 settembre 2010
venerdì 24 settembre 2010
REPUBBLICA CECA
PRAGA
U FLEKU
L'ingresso della birreria
U FLEKU
Nei miei pochi (purtroppo) giorni di permanenza a Praga, non si poteva non andare a farsi una bella birra in una della più famose birrerie della città se non di tutta la Repubblica Ceca : U FLEKU.
Quindi dopo aver cenato in un buon ristorante vicino a Ponte Carlo ci siamo incamminati alla birreria. Pensate che già nella vicinanze della birreria si sentivano i canti e le urla dei clienti. Infatti entrati nel locale siamo stati invasi dall’allegria e dalla musica. Si cantava in russo (si fa per dire), si cantava in inglese e si battevano le mani a ritmo sui tavoli. E’ stato bellissimo. Per non dire poi i fiumi di birra nera che scorrevano sui vari tavoli; pazzesco.
Non sono un amante della birra ma devo ammettere di aver apprezzato quella che mi è stata servita da U Fleků. Purtroppo non abbiamo cenato (sinceramente non sapevo che si potesse cenare) ma la prossima volta non mancherò.
Fonte: http://it.ufleku.cz
Il birrificio e il ristorante U Fleků è una delle birrerie praghesi ma anche ceche più vecchie, più grandi e anche più famose. Per qualcuno rimane un santuario degli amanti della birra e della cucina ceca tradizionale.
I primi cenni scritti del birrificio U Fleků vengono fatti risalire all’anno 1499 quando la casa fu comprata dal mastro birrario Vít Skřemenec. (Colombo ha scoperto l’America nel 1492.) Il Birrificio U Fleků è l’unico birrificio nell’Europa Centrale dove la birra viene prodotta senza interruzione da più di 500 anni. Con l’arrivo del comunismo l’azienda fu nazionalizzata e dopo la sua caduta nel 1991 il ristorante e di seguito anche il birrificio furono restituiti ai proprietari originali, alla famiglia Brtník.
Quindi dopo aver cenato in un buon ristorante vicino a Ponte Carlo ci siamo incamminati alla birreria. Pensate che già nella vicinanze della birreria si sentivano i canti e le urla dei clienti. Infatti entrati nel locale siamo stati invasi dall’allegria e dalla musica. Si cantava in russo (si fa per dire), si cantava in inglese e si battevano le mani a ritmo sui tavoli. E’ stato bellissimo. Per non dire poi i fiumi di birra nera che scorrevano sui vari tavoli; pazzesco.
Non sono un amante della birra ma devo ammettere di aver apprezzato quella che mi è stata servita da U Fleků. Purtroppo non abbiamo cenato (sinceramente non sapevo che si potesse cenare) ma la prossima volta non mancherò.
Fonte: http://it.ufleku.cz
Il birrificio e il ristorante U Fleků è una delle birrerie praghesi ma anche ceche più vecchie, più grandi e anche più famose. Per qualcuno rimane un santuario degli amanti della birra e della cucina ceca tradizionale.
I primi cenni scritti del birrificio U Fleků vengono fatti risalire all’anno 1499 quando la casa fu comprata dal mastro birrario Vít Skřemenec. (Colombo ha scoperto l’America nel 1492.) Il Birrificio U Fleků è l’unico birrificio nell’Europa Centrale dove la birra viene prodotta senza interruzione da più di 500 anni. Con l’arrivo del comunismo l’azienda fu nazionalizzata e dopo la sua caduta nel 1991 il ristorante e di seguito anche il birrificio furono restituiti ai proprietari originali, alla famiglia Brtník.
L'ingresso della birreria
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Usi e Costumi,
Viaggi
giovedì 23 settembre 2010
mercoledì 22 settembre 2010
REPUBBLICA CECA
PRAGA
Piazza VENCESLAO
Ecco le prime foto scattate durante il mio piccolo ma bellissimo viaggio in quel di Praga.
Fonte: Wikipedia
La Piazza di San Venceslao a Praga è, ai più, conosciuta soprattutto per essere il luogo dove il 16 gennaio 1969 si è dato fuoco Jan Palach, uno studente universitario di filosofia in segno di protesta contro l'oppressione socioculturale perpetrata dall'Unione Sovietica.
Questa piazza si può definire anomala, in effetti si tratta di un largo viale di 750 m di lunghezza ed un'area totale di 45.000 m2, luogo abitudinario di manifestazioni pubbliche, nonché di dimostrazioni di popolo. Si tratta, ad esempio, del luogo dove il 28 ottobre 1918 venne dichiarata l'indipendenza della Cecoslovacchia.
Per la sua conformazione è normalmente chiamata dagli abitanti della città Piccoli Champs-Élysées per la sua somiglianza con la celebre strada di Parigi.
Probabilmente è proprio questa notorietà che l'ha fatta scegliere da Palach per il suo suicidio.
Il nome della piazza è stato preso dal Santo protettore della Repubblica Ceca, San Venceslao appunto, di cui una statua di notevoli dimensioni ne domina un lato.
Piazza VENCESLAO
Ecco le prime foto scattate durante il mio piccolo ma bellissimo viaggio in quel di Praga.
Praga per me è una città bellissima che merita di essere vista. Una città ricca di storia, ricca di locali caratteristici, una città dove ho mangiato del buon cibo all'italiana. Che dire, tre giorni trascorsi in serenità e piacevolmente.
Inizio col postare qualche foto che ho scattato la prima sera in piazza Venceslao.
Fonte: Wikipedia
La Piazza di San Venceslao a Praga è, ai più, conosciuta soprattutto per essere il luogo dove il 16 gennaio 1969 si è dato fuoco Jan Palach, uno studente universitario di filosofia in segno di protesta contro l'oppressione socioculturale perpetrata dall'Unione Sovietica.
Questa piazza si può definire anomala, in effetti si tratta di un largo viale di 750 m di lunghezza ed un'area totale di 45.000 m2, luogo abitudinario di manifestazioni pubbliche, nonché di dimostrazioni di popolo. Si tratta, ad esempio, del luogo dove il 28 ottobre 1918 venne dichiarata l'indipendenza della Cecoslovacchia.
Per la sua conformazione è normalmente chiamata dagli abitanti della città Piccoli Champs-Élysées per la sua somiglianza con la celebre strada di Parigi.
Probabilmente è proprio questa notorietà che l'ha fatta scegliere da Palach per il suo suicidio.
Il nome della piazza è stato preso dal Santo protettore della Repubblica Ceca, San Venceslao appunto, di cui una statua di notevoli dimensioni ne domina un lato.
martedì 21 settembre 2010
ORENO
LA SAGRA DELLA PATATA
I° PARTE
Domenica pomeriggio in quel di Oreno per la 24à Sagra della Patata.
Il Buffone di corte
I° PARTE
Domenica pomeriggio in quel di Oreno per la 24à Sagra della Patata.
Una sagra veramente bella, con un corteo storico ricco di costumi, con spettacoli ecc... Un'unica domanda e non me ne vogliano gli organizzatori: Ma dove erano le patate???. Unico posto dove poter acquistare questo tubero, da me tanto amato, un camion all'ingresso della sagra e niente più.
Comunque un pomeriggio passato veramente bene in una bellissima sagra con tantissima ma tantissima gente.
Nel settembre 1968 si tenne la prima edizione della"Sagra della Patata" intitolata al prodotto da oltre un secolo più tipico delle terre orenesi. Data la sua progressiva crescita, la festa ha assunto, dal 1971, cadenza biennale, e si mantiene viva grazie all'impegno gratuito e corposo di un buon numero di volontari, che si ritrovano ad un anno di distanza per cominciare a curare un'organizzazione sempre più esigente e complessa.
Il Buffone di corte
Il Buffone di corte è un saltimbanco medievale, un imbonitore, un buffone…
.. errando per feudi e corti cerca in tutto ciò che incontra (cose, persone, animali) lo spunto per divertirsi e divertire prendendosi così gioco dei “malcapitati” che incrociano il suo percorso!
Non conosce la lingua corrente e si esprime in uno strano idioma simile al volgare antico. Vaga per le vie del borgo e tra i tavoli durante i banchetti ignaro di tutto ciò che accade attorno, ogni espressione di ciò che è moderno è motivo di strane elucubrazioni, tentativi di rime e battute pungenti. Di tanto in tanto il buffone di corte si fa accompagnare dal fido Saverio, povero mentecatto di origini plebee, cresciuto a pane e acqua in una soffitta infestata da topi nella lontana Borgogna.
Saverio non possiede il dono della parola e segue succube e devoto il suo padrone come un’ombra.... Saverio però, possiede una incredibile dote nascosta!!! Con il buffone di corte si muove spesso per le vie del borgo anche lo musico Psicofante. Musicista e gran ciambellano di corte, Psicofante intrattiene il popolo durante il percorso e sottolinea con le sue melodie l'esecuzione dei numeri, il tutto con strumenti d'epoca e brani del repertorio rinascimentale e medievale. Lo musico Psicofante (irriverente e dalla lingua tagliente) ha un cruccio....trovare moglie per il suo sire!
Lo musico Psicofante
Non conosce la lingua corrente e si esprime in uno strano idioma simile al volgare antico. Vaga per le vie del borgo e tra i tavoli durante i banchetti ignaro di tutto ciò che accade attorno, ogni espressione di ciò che è moderno è motivo di strane elucubrazioni, tentativi di rime e battute pungenti. Di tanto in tanto il buffone di corte si fa accompagnare dal fido Saverio, povero mentecatto di origini plebee, cresciuto a pane e acqua in una soffitta infestata da topi nella lontana Borgogna.
Saverio non possiede il dono della parola e segue succube e devoto il suo padrone come un’ombra.... Saverio però, possiede una incredibile dote nascosta!!! Con il buffone di corte si muove spesso per le vie del borgo anche lo musico Psicofante. Musicista e gran ciambellano di corte, Psicofante intrattiene il popolo durante il percorso e sottolinea con le sue melodie l'esecuzione dei numeri, il tutto con strumenti d'epoca e brani del repertorio rinascimentale e medievale. Lo musico Psicofante (irriverente e dalla lingua tagliente) ha un cruccio....trovare moglie per il suo sire!
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