giovedì 11 dicembre 2014

RAVENNA

LA TOMBA DI DANTE
 
Ultime foto della mia giornata trascorsa a Ravenna. Credo che questo tempio lo conoscono almeno il 99% degli Italiani in quanto su tutti i libri di storia delle elementari o delle medie.
 
Il più famoso monumento funebre di Ravenna è certamente la Tomba di Dante, eretta nella città nella quale il Sommo Poeta ha vissuto gli ultimi anni della sua esistenza. La Tomba di Dante è stata realizzata nel Settecento, su commissione del cardinale Legato Luigi Valenti Gonzaga, sulla tomba quattrocentesca. Il monumento ha la forma di un tempietto neoclassico, a pianta quadrata. Una piccola cupola funge da copertura. La facciata esterna è molto semplice; la porta è sovrastata dal simbolo del cardinale committente. Sull’architrave figura la semplice scritta: Dantis Poetae Sepulcrum. All’interno del tempietto è sita la tomba vera e propria, rivestita in marmi e stucchi preziosi. Un sarcofago di epoca romana reca l’epigrafe commemorativa dettata da Bernardo Canaccio, scolpita direttamente sul sarcofago.
Di interesse è il bassorilievo realizzato da Pietro Lombardo nel 1483, raffigurante Dante davanti ad un leggio, in atteggiamento pensoso. Sul soffitto è presente una lampada votiva realizzata nel Settecento, alimentata da olio d’oliva toscano, donato ogni anno dalla città di Firenze in occasione dell’anniversario dalla morte del Sommo Poeta. L’esterno del monumento è collegato con l’attiguo Convento di San Francesco, nel quale si tennero i funerali di Dante, e nel quale il Poeta venne tumulato.
Oggi la Tomba di Dante è considerata monumento nazionale, e attorno ad essa è istituita la Zona Dantesca, nella quale è obbligatorio rispettare il silenzio.








 
 

2 commenti:

Il Centurione ha detto...

So della diatriba far Ravenna e Firenze con quest'ultima che vuole tumulare le spoglie del "ghibellin fuggiasco" (anche se poi era un guelfo)in S.Croce. Forse è meglio che riposi lì in Romagna dato che la sua patria lo volle esule.

Christomannos ha detto...

Ho letto anch'io della diatriba tra Ravenna e Firenze. Ma oramai è meglio che rimanga dove è da tanti anni.
ciao
Ms