lunedì 19 marzo 2012

TRENTINO ALTO ADIGE

LA GALLERIA DI MINA DEL LAGAZUOI

PRIMA PARTE


Eccomi al Passo Falzarego e precisamente in cima al Lagazuoi. Questa è una zona che amo tantissimo anche perchè è ricca di storia e di testimonianze riguardo la Grande Guerra quella del 1915-18 per intenderci. Non so come dire ma quando ripercorro le gallerie, i camminamenti che sono stati teatro di scontri violentissimi e di tanta sofferenza, non so ma mi prende una tristezza e nello stesso tempo una grande ammirazione per per quei poveri ragazzi che hanno vissuto quella trementa guerra.
Oggi vi voglio postare una prima parte di fotografie. Nei prossimi giorni posterò il resto.

Un po di storia:

La galleria di mina italiana del 20 giugno 1917 è stata completamente recuperata e consente oggi di visitare uno dei teatri più drammatici della Prima Guerra Mondiale.

L'imbocco della galleria si trova sull'Anticima del Piccolo Lagazuoi e si raggiunge tramite un sentiero che parte dalla stazione a monte della Funivia Lagazuoi. Prima di raggiungere l'ingresso si attraversa un interessante sistema di trincee che costituiva un posto di osservazione dell'esercito austriaco. La galleria di mina è in realtà un complicato groviglio, il più ardito sistema di gallerie realizzato nella Grande Guerra. Oltre al ramo costruito per piazzare la mina, ci sono la galleria di spalla, il cui sbocco esterno sull'Anticima servì come uscita per le pattuglie italiane di assaltatori dopo lo scoppio della mina, e la galleria dell'artiglieria dalla quale i cannoni italiani tiravano verso il Sasso di Stria. Ancora: la galleria a spirale, il ramo inferiore che sbocca sulla Cengia Martini, e il ramo orizzontale che correva parallelamente alla cengia offrendo riparo dal tiro austriaco. Al termine di questa grandiosa opera era stato quindi creato un collegamento interno tra tutti i rami della galleria e con la cengia sottostante, ed un sistema di feritoie di sparo orientate in tutte le direzioni. Alla fine della galleria a valle si sbuca quindi sulla Cengia Martini, e percorrendola verso destra fin quasi sotto la funivia si possono visitare i resti dei ricoveri, delle baracche, dei camminamenti. La cengia rappresentava una validissima postazione in quota per minacciare le sottostanti postazioni nemiche della Vonbank; inoltre sul sentiero si aprivano rientranze naturali nella roccia che, allargate e rese più confortevoli, offrirono ripari dal fuoco nemico, alloggiamenti per gli uomini e depositi per i materiali.


Descrizione:

Dal Passo Falzarego, con la funivia, si raggiunge la stazione d'arrivo sul Piccolo Lagazuoi. Da qui, in 10 minuti, si arriva all'imbocco della galleria elicoidale, illuminata soltanto da rare aperture nella roccia. È indispensabile, quindi, portare una torcia elettrica. All'uscita, sulla Cengia Martini, prendere a sinistra per il sentiero 402 che riporta al Passo Falzarego.

Durante la Prima Guerra mondiale, il Piccolo Lagazuoi costituiva un baluardo formidabile contro i tentativi italiani di penetrare in Val Badia. Gli Alpini, tuttavia, riuscirono a sferrare un attacco fortunato a quella che si sarebbe poi chiamata Cengia Martini (2400 m circa); ai Kaiserjäger austriaci, dunque, non rimaneva che scavare una galleria nel tentativo di eliminare questa pericolosa postazione italiana. Da parte loro, anche gli Alpini stavano lavorando da tempo ad una galleria nella roccia che si snodava elicoidale dal basso verso l'alto. Di quei giorni infernali oggi rimangono le rovine delle postazioni sulla Cengia Martini, le macerie prodotte dalle mine e, naturalmente, la Galleria del Lagazuoi.

Discesa:

Dalla cengia Martini, con percorso segnalato, si raggiunge in breve il segnavia 402 e per questo il Passo Falzarego.





































FINE PRIMA PARTE..... Tra qualche giorno la seconda.

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