sabato 19 dicembre 2020

TRENTINO ALTO ADIGE

 


Rieccomi a postare qualche fotografia delle mie vacanze estive in Trentino Alto Adige
I primi post li ho dedicati a due camminate classiche:


La destinazione di questo post non è un rifugio e non si tratta neppure di una camminata ma bensì di una passeggiata per trascorrere qualche ora immersi nella natura. Una passeggiata che, nei miei oltre 20 anni di vacanze a Selva di Val Gardena, avrò fatto decine di volte.  Si tratta della bellissima VALLUNGA o LANGENTAL 
Non è la prima volta che pubblico qualche foto di questa valle ma in questo post vi voglio far conoscere un pò meglio quello che si incontra durante la passeggiata.
La prima cosa che si nota all'imbocco della valle, sotto le pareti dello Stevia, sono i resti delle antiche mura del
CASTELLO DI WOLKENSTEIN.
Uno dei primi proprietari del Castello sembra sia stato, nell’anno 1225 Heinrich Maulrapp. Nel 1291 il castello passò in proprietà dei Signori di Villandro che da allora presero il nome “von Wolkenstein” famiglia tra le più potenti del Tirolo. Più tardi, nel 1380, i Signori di Wolkenstein si trasferirono nel castello “Trostburg” a Ponte Gardena, le cui sontuose sale sono tutt’oggi visitabili. Il Castello di Wolkenstein era abitato dai proprietari solo durante le battute di caccia e in estate. nel 1525 il Castello di Wolkenstein era ormai ridotto ad un rudere e non venne più restaurato. 
Una curiosità sul castello riguarda il nome. 
Il nome del castello non fu dato dagli antenati che lo abitarono, ma probabilmente dal luogo. Il termine potrebbe provenire, secondo molte ricerche storiche di un certo valore, dal monte Wolkensteinsasso nelle nuvole”, come forse veniva chiamato il Sassolungo. In un antico scritto inerente al “Tribunale Wolkenstein” si parla di una grande e temibile montagna, sulla quale nessuno era ancora mai salito, per la quale occorreva un giorno intero per girarle intorno e che era molto pericolosa a causa delle nuvole e dei sassi che spesso cadevano, situata tra la giurisdizione di Castelrotto, Fassa e Gudon che si chiama proprio “Wolkhenstain”.  
Per visitare il castello bisogna percorrere un breve ma ripido sentiero sopra il Centro Addestramento Carabinieri. 
Ecco qualche scatto di quello che rimane del castello.




Proseguendo verso la valle dopo pochi minuti eccoci al Centro di Addestramento Alpino dei Carabinieri dove per molti anni hanno soggiornato in estate alcuni dei Presidenti della Repubblica come Pertini, Ciampi, Mattarella ....


















Appena superato il Centro di addestramento si percorre una strada sterrata tra due filari di fitti larici abeti e si arriva ad uno steccato che ci introduce al primo grande prato della valle. 
Il sentiero si sviluppa tra pareti montuose altissime che svettano da entrambi i lati. Si tratta del Massiccio del Puez sulla sinistra e le montagne della Val de Chedul e del Col Turond sul versante opposto. 

Appena intrapreso il percorso è già visibile in lontananza una piccola e antica chiesetta. Si tratta della
Cappella di San Silvestro 
dedicata al patrono del bestiame. Ancora oggi , si va in processione due volte l’anno con il crocifisso, per pregare e ringraziare di un clima propizio e di un buon raccolto.
Dallo steccato alla cappella ci vogliono solo pochi minuti e si ha tutto il tempo per girare lo sguardo in tutte le direzioni e ammirare le pareti verticali sello Stevia ma anche il Sassolungo oppure le vette del Gruppo del Cir.


Eccoci arrivati alla chiesetta. 
Negli anni 1992-1993, con i lavori di restauro della cappella, sono venuti alla luce gli antichi dipinti sulla storia della vita di Gesù, i 4 Evangelisti, Adamo ed Eva, il Giudizio Universale e anche alcune vecchie date: 1732, 1754 e 1792 e così pure una data non ancora ben chiara che sembrerebbe 1638. Pare che la cappella sia ancora più antica e che possa addirittura risalire ai tempi del castello di Vallunga (XIII o XIV secolo). Le sculture di santi che si ammirano oggi sono copie scolpite nel 1977 da scultori di Selva. I santi originali sono stati messi al sicuro in canonica, dopo che due opere furono rubate (il piccolo S. Martino e le stazioni della Via Crucis). Esse rappresentano San Silvestro, San Sebastiano, San Rocco, San Vito, Sant Antonio da Padova, San Francesco, San Giorgio e San Martino.



Qualche scatto nei dintorni della chiesetta!!



Normalmente il ritorno in paese lo facciamo percorrendo un sentiero che si snoda proprio sotto le maestose pareti dello Stevia.  Questo sentiero è uno dei più antichi della Val Gardena ed è caratterizzato dal fantastico paesaggio che lo circonda. Infatti lungo questo sentiero oltre a vedere un bellissimo panorama di Selva, si incontrano le stazioni della Via Crucis. Le stazioni sono in tutto 15 e 
furono scolpite sul posto da ceppi di cirmolo, ognuna da uno scultore diverso di Selva e benedette dal vescovo Josef Gargitter nel 1983.





Eccoci arrivati in paese. Prima di ritornare a casa facciamo anche una capatina in una latteria ad acquistare qualche pezzo di formaggio locale. 
Concludo il post con qualche foto del paese e vi do appuntamento al prossimo post.









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