giovedì 25 dicembre 2014

VI AUGURO DI CUORE
UN SERENO NATALE
 
 

 
 

martedì 23 dicembre 2014

MILANO

IL FASCINO DELLA NEBBIA
LA SCIGHERA
 

In questi giorni a Milano è ritornata la nebbia (la scighera).  Era un po che non si vedeva e si era persa l'abitudine (almeno io) di guidare senza vedere dove stai andando. Mi ricordo che una volta con mia moglie siamo andati a trovare un amico a Milano (io abito a Monza), presa la tangenziale est ci siamo trovati dentro un muro impenetrabile tanto che ho dovuto guidare con giù il finestrino tenendo d'occhio la riga bianca che delimita le corsie. Pazzesco!!!

 
 





lunedì 22 dicembre 2014

TRENTINO ALTO ADIGE

 
BRUNICO

Brunico, principale centro della Val Pusteria, è attraversata dalla Rienza (Rienz) e dal suo affluente Aurino (Ahr). Dista circa 35 km da Bressanone (Brixen), 70 km da Bolzano (Bozen) e dal Passo del Brennero (Brennerpass), che segna il confine a nord con l'Austria, e circa 35 km da Prato alla Drava (Winnebach), che demarca ad est la frontiera con il Tirolo orientale austriaco.
Brunico venne fondata dal principe vescovo Bruno von Kirchberg dal quale ha preso il nome, unico esempio in Alto Adige di denominazione di città dal fondatore. È citata documentalmente per la prima volta il 23 febbraio 1256. Egli fece edificare anche il castello di Brunico, che domina la città.
Seppur il suo territorio non appartenga a nessuna delle aree dei parchi naturali provinciali, Brunico si trova circondata da tre parchi naturali: il Parco naturale Fanes - Sennes e Braies, il Parco naturale Vedrette di Ries-Aurina e il Parco naturale Puez-Odle.
Inoltre nel comune confinante di Perca, poco sopra il centro abitato, si trovano le caratteristiche piramidi di Plata, uno dei più bei monumenti naturali di tutto l'Alto Adige.
 
Facciamo quattro passi nel centro di Brunico

















 
 
 

giovedì 18 dicembre 2014

NOTIZIE

«Hydrospeed» estremo sul ghiacciaio svizzero
 
Che coraggio e che adrenalina devono avere avuto i due atleti nel scendere da questo canyon del ghiacciaio dell'Aletsch.
 
Fonte: Corriere della Sera
Articolo e altre foto QUI
 
L’impresa estrema di due atleti nel più grande ghiacciaio europeo, Aletsch, in Svizzera. Solitamente l’hydrospeed vien praticato sui fiumi e non nei canyon dei ghiacciai come in questo caso (Ipa Agency)
 




mercoledì 17 dicembre 2014

RICETTE DAL MONDO

LA NUTELASAGNA
 


 
Se ti piacciono le lasagne e adori la nutella non puoi perderti questo dolce: si tratta della Nutelasagna, un dolce natalizio che trovi però solo a New York.
La ricetta è segretissima ed è stata ideata dalla pasticceria Robicellis, si tratta di una lasagna farcita di crema e nutella, ricoperta da uno strato di Marshmellow fatti in casa.
Per essere precisi, il dolce è realizzato con strati di pasta per lasagne, crema, nocciole tostate croccanti, cioccolato belga e turbinii generosi di Nutella.
Ah, e 200 marshmallows per guarnire il tutto.
 


MILANO

LA GALLERIA MERAVIGLI
 
Una bellissima galleria Liberty da anni lasciata nel dimenticatoio ma situata nel cuore di Milano (fino a qualche anno fa c'era tanta gente che frequentava i bar oramai chiusi). Unico superstite in questo periodo l'albero di Natale. 
 
 
 

venerdì 12 dicembre 2014

A MILANO

LA MICHETTA
Le Origini
la michetta
A Milano il pane si chiama "michetta" e la sua nascita è attribuita intorno alla metà del 1700 quando alcuni funzionari dell’Impero Austro-Ungarico cui faceva capo la Lombardia dopo il trattato di Utrecht del 1713 portarono a Milano alcune novità culinarie che i milanesi fecero talmente proprie da divenire tradizionali.
 La nostra michetta milanese, la pagnotta più leggera del mondo senza l'aggiunta di alcun additivo chimico o di grassi, è considerata un prodotto perfettamente idoneo per una giusta ed equilibrata dieta alimentare moderna. 
Le sue origini si devono al progenitore della michetta, il viennese "Kaisersemmel”, un panino variabile da 50 a 90 grammi dalla forma a rosetta.  I risultati  furono però deludenti poichè il “Kaisersemmel” a Milano non rimaneva fresco e fragrante come a Vienna ma si rammolliva velocemente a causa dell’umidità del clima lombardo.
kaisersemmel
E' cosi' che i maestri panificatori milanesi fanno nascere la michetta: tolgono da quel pane la mollica, svuotandolo e alleggerendolo per garantire così una migliore conservazione.
Il termine michetta nasce in questo periodo dal diminutivo che utilizzavano i milanesi per chiamare il “Kaisersemmel” ossia “micca”,  “michetta”.
La michetta milanese è friabile e premendola si rileva prima leggermente elastica, quindi si spezza; il colore va dal giallo sabbia all’ambrato con tonalità marroni chiare della crosta liscia; il profumo è delicato, con ricordi di frutti secchi e di lievito; il sapore è ben sostenuto dalla presenza salina con consistenza croccante.
La consistenza croccante della michetta dura solo poche ore dalla cottura, poi diventa molle, elastica, gommosa se conservata in un sacchetto in cui non può respirare, oppure si indurisce nel tempo al punto da poter essere agevolmente grattugiata.  Si consiglia di mangiare la michetta nelle prime ore dalla cottura.






giovedì 11 dicembre 2014

RICETTE - RECIPE

I MONDEGHILI
Si avvicinano le feste e si avvicina anche il periodo di grandi abbuffate. 
Al termine ci si trova sempre con tanti avanzi che spesso vanno a finire in pattumiera.
Oggi vi voglio proporre una semplice ricetta (tipicamente milanese) per utilizzare un po' di questi avanzi: i mondeghili.
 

 
Mentre in Italia il termine polpette si riferisce ad una preparazione prevalentemente tondeggiante a base di carne trita, a Milano questo stesso tipo di preparazione è indicata con il termine "mondeghili" e il 17-03-2008 la giunta comunale gli ha concesso la De.Co. (Denominazione Comunale).
La ricetta, nata per il recupero della carne avanzata, prevede un impasto arricchito con salsiccia e salame crudo o mortadella, possibilmente di fegato, per dare più sapore. Mollica di pane bagnata nel latte, uovo (magari con gli albumi montati a neve), formaggio Grana, aglio o cipolla, noce moscata.
Essendo una vecchia ricetta popolare, le varianti sono infinite: la carne può essere arrosto o stufata; alla carne lessata possono essere aggiunte le verdure nelle quali è stata cotta, si può unire al composto poca cipolla tritata o pochissimo aglio e 2 o 3 cucchiai di grana grattugiato
Ingredienti per 4 persone
· 300 g. avanzi di carne lessata;. salsiccia, mortadella, meglio quella di fegato
· Un uovo;
· La mollica di una rosetta di pane bagnata nel latte, strizzata e passata al setaccio;
· Prezzemolo tritato;
· Buccia di limone (solo la parte gialla) a volontà;
· Sale;
· Burro

Procedimento
Impastare il tutto, farne delle pallottole grosse come una noce e schiacciare un poco, impanarle e friggerle nel burro fatto imbiondire.
L'uso del burro chiarificato è una modernità, come quella di cuocerli in un sugo di pomodoro.
 



RAVENNA

LA TOMBA DI DANTE
 
Ultime foto della mia giornata trascorsa a Ravenna. Credo che questo tempio lo conoscono almeno il 99% degli Italiani in quanto su tutti i libri di storia delle elementari o delle medie.
 
Il più famoso monumento funebre di Ravenna è certamente la Tomba di Dante, eretta nella città nella quale il Sommo Poeta ha vissuto gli ultimi anni della sua esistenza. La Tomba di Dante è stata realizzata nel Settecento, su commissione del cardinale Legato Luigi Valenti Gonzaga, sulla tomba quattrocentesca. Il monumento ha la forma di un tempietto neoclassico, a pianta quadrata. Una piccola cupola funge da copertura. La facciata esterna è molto semplice; la porta è sovrastata dal simbolo del cardinale committente. Sull’architrave figura la semplice scritta: Dantis Poetae Sepulcrum. All’interno del tempietto è sita la tomba vera e propria, rivestita in marmi e stucchi preziosi. Un sarcofago di epoca romana reca l’epigrafe commemorativa dettata da Bernardo Canaccio, scolpita direttamente sul sarcofago.
Di interesse è il bassorilievo realizzato da Pietro Lombardo nel 1483, raffigurante Dante davanti ad un leggio, in atteggiamento pensoso. Sul soffitto è presente una lampada votiva realizzata nel Settecento, alimentata da olio d’oliva toscano, donato ogni anno dalla città di Firenze in occasione dell’anniversario dalla morte del Sommo Poeta. L’esterno del monumento è collegato con l’attiguo Convento di San Francesco, nel quale si tennero i funerali di Dante, e nel quale il Poeta venne tumulato.
Oggi la Tomba di Dante è considerata monumento nazionale, e attorno ad essa è istituita la Zona Dantesca, nella quale è obbligatorio rispettare il silenzio.