lunedì 31 maggio 2021

LA FOTO DELLA SETTIMANA

 


Per la consueta rubrica "LA FOTO DELLA SETTIMANA" oggi vi voglio far conoscere una delle tante Chiese della città eterna. 
Pensate che questo modo di dire risale ad un poeta, Albio Tibullo (55 ca.-19-18 a.C.), un poeta latino che oggi pochi conoscono, ma che al tempo era un noto autore di poemi erotici.
Nel secondo libro delle Elegie, immagina un periodo molto remoto e scrive "Romulus Aeternae nondum formaverat Urbis moenia", traducibile in italiano come "Né ancora aveva Romolo innalzato le mura dell'Eterna Urbe".
È questo il primo riferimento alla Città Eterna, o almeno il più antico di cui ci è arrivata traccia.
Ma ritorniamo al tema di oggi; come scritto prima oggi voglio postare qualche foto di una bellissima chiesa: La 
BASILICA DEI SANTI GIOVANNI E PAOLO AL CELIO
La basilica dei Santi Giovanni e Paolo è un luogo di culto cattolico di Roma, situata sul colle Celio.
Venne eretta a partire dal 398 dal senatore Bizante o da suo figlio Pammachio sul sito di un edificio, databile tra il I e il II secolo, utilizzato prima come domus ecclesiae da una comunità cristiana e poi divenuta sepoltura dei martiri Giovanni e Paolo.





giovedì 27 maggio 2021

MONZA VIAGGIO TRA STORIA E ARTE

 


Con questo post vi voglio far fare un viaggio, nella bella Monza, tra storia e arte. Quando si parla di Monza si pensa subito al bellissimo parco, al Gran premio di F1 ma anche al Duomo con la saletta di Teodolinda oppure della Villa Reale. Oggi vi voglio far conoscere due monumenti poco conosciuti ma comunque molto interessanti. 

Stiamo parlando della Stazione e Saletta Reale e della Cappella Espiatoria.

Ma procediamo con ordine.


Iniziamo con un pò di storia. 

Il 17 agosto 1840 fu inaugurata la linea ferroviaria, seconda in Italia dopo la Napoli – Portici, che collegava Milano con Monzasede della residenza estiva della corte asburgica. A corredo di questo breve ma importante tratto di ferrovia nel 1882 venne realizzata una stazione di gusto neoclassico. La stazioncina fu poco usata dalla famiglia reale e venne presto ceduta all'Amministrazione governativa delle Ferrovie dell'Alta Italia quando nel 1884 fu inaugurata la nuova stazione di Monza con la Saletta Reale.

Umberto I di Savoia, grande utilizzatore del treno per i suoi viaggi, fece realizzare la Saletta Reale, una sala di accoglienza per i regali viaggiatori e i loro ospiti. Alla Saletta Reale della Stazione ferroviaria di Monza si accede attraverso due anonime porte in alluminio aperte nell’edificio sotto la pensilina del primo binario. L’interno è un altro mondo, una sorpresa affascinante per ricchezza e luminosità dell’impianto decorativo: lesene con capitelli dorati scandiscono le pareti, una greca a labirinto riquadra le aree con trofei floreali. Sopra il camino è dipinto un putto con un cesto di fiori e una fascia svolazzante. Ghirlande neorinascimentali e testine dipinte su fondo dorato delimitano le pareti separandole in basso dalla zoccolatura e, in alto, dalla cornice che sorregge il soffitto. Al centro di questo, in una grande ellisse, l’affresco di Mosè BianchiIl Genio di Casa Savoia”, entro una cornice dorata, riquadrata da rilievi in stucco. Alle pareti una consolle con specchiera in legno intagliato e dorato, un camino in marmo di Carrara, due porte con stemma sabaudo sulla parete sud, altre due porte sulla parete ovest. Il pavimento è a mosaico. Si tratta di una sala dalle caratteristiche uniche, che rievoca i fasti della stagione umbertina nella Villa Reale monzese lungo l’ultimo terzo dell’Ottocento, appunto dall’ascesa al trono di Umberto, agli inizi del 1878, dopo la morte di Vittorio Emanuele II°, fino al regicidio del 1900.

La foto della piccola Stazione Reale:


Qualche foto scaricata dal web della Saletta Reale ubicata nella stazione ferroviaria di Monza:



Passiamo ora al secondo monumento.


La Cappella Espiatoria è il memoriale che la regina vedova Margherita di Savoia e il re d'Italia Vittorio Emanuele III vollero erigere a Monza per commemorare il regicidio di Umberto I, ucciso a Monza il 29 luglio 1900. La Cappella sorge nel punto esatto in cui l’anarchico Gaetano Bresci sparò al Re, uccidendolo al termine di una manifestazione sportiva.
Gaetano Bresci
Era la sera del 29 luglio 1900, alle ore 22, il Re d'Italia aveva assistito a un concorso ginnico a Monza. Alle 22,45, appena risalito in carrozza accompagnato dal generale Ponzio-Vaglia, Umberto I venne colpito da alcuni colpi di pistola sparatigli dall'anarchico Gaetano Bresci (1869-1901) e morì alle 23,30 nonostante i tentativi di salvarlo dei medici Vercelli e Salvio.

Già l'8 agosto 1900, in occasione dei primi funerali di Umberto I a Monza, un vecchio e un ragazzo avevano posto una semplice croce di legno sul luogo dell'assassinio e si erano raccolti in preghiera; in breve altre persone si erano aggiunte, rendendo il luogo sacro "per sentimento popolare". Successivamente venne posta una croce migliore, per cui la regina Margherita stabilì che in quel punto venisse eretta una cappella espiatoria a memoria dell'uccisione del marito.

Storia
G. Sacconi
Il re, poco tempo dopo la morte del padre (avvenuta il 29 luglio 1900), diede incarico del progetto all'architetto Giuseppe Sacconi, già autore del progetto del Vittoriano di Roma. I lavori erano ancora poco avanzati quando Sacconi morì e furono quindi proseguiti dal suo allievo Guido Cirilli, che introdusse varie modifiche al progetto originale. I lavori furono terminati nel 1910, così da renderlo pronto in occasione del decimo anniversario dell'attentato.

Descrizione
Il monumento si presenta nella forma di un'alta stele (in pietra di Oggiono), recante due croci latine traslucide di alabastro (proveniente da una antica cava romana in Algeria), e posta su di un basamento; il tutto raggiunge l'altezza di 35 metri. Ai piedi della stele è posto un gruppo bronzeo di Ludovico Pogliaghi rappresentante la Pietà. Sulla sommità è posta un'urna sormontata da un cuscino sul quale sono posati lo scettro, il Collare dell'Annunziata e la corona dei Savoia.



Le dimensioni dei particolari sono considerevoli anche se non si percepiscono a prima vista. Il monumento, costruito sul punto esatto dell'attentato, è circondato da un giardino alberato, chiuso da una cancellata di ferro battuto, opera di Alessandro Mazzucotelli. L'interno del tempio, a pianta circolare, è rivestito da mosaici di ispirazione bizantina e marmi di vari colori e di varie origini. Soggetti vari a mosaico su cartoni di Emilio Petrosi raffigurano, nelle vele, angeli con i simboli della Passione di Cristo e, nei tondi, santi e beati di Casa Savoia.





Dall'esterno si accede alla sottostante cripta, a pianta a forma di croce greca, rivestita di marmi policromi e di bronzi. Le volte sono a mosaico riproducente un cielo stellato. All'incrocio dei quattro bracci della cripta è posto un cippo di marmo nero che reca incisa la data del 29 luglio 1900.






Commemorazioni
Ogni 29 luglio, come avviene dal 1911, si svolge una cerimonia di commemorazione del regicidio con una celebrazione nella cappella, promossa dall'Istituto nazionale per la guardia d'onore alle reali tombe del Pantheon. La notte di ogni 29 luglio il monumento è illuminato dall'interno attraverso le due croci di alabastro.


Concludo questo post dedicato a Monza con altre foto scattate durante le mie visite alla Cappella.








Con queste foto ho proprio finito. Spero che quanto ho pubblicato vi sia piaciuto e vi do l'appuntamento per altre foto della mia Monza.
Ciao a tutti e mi raccomando.....