lunedì 27 febbraio 2023

SIENA - IL VIAGGIO

 

il più bello…, grande e magnifico… che mai fusse stato fatto.

Così Giorgio Vasari definì il pavimento della Cattedrale di Siena.


Eccomi qua a pubblicare le foto di una delle opere più straordinarie del Rinascimento: IL PAVIMENTO DEL DUOMO DI SIENA.

Nell'ultimo post dedicato al viaggio a Siena vi avevo fatto conoscere un luogo bellissimo, LA LIBRERIA PICCOLOMINI.

Ecco qui di seguito il link: 

Nell 2022 il pavimento del duomo che di solito viene coperto per proteggerlo dal calpestio dei visitatori e dei fedeli,  è stato scoperto dal  27 giugno fino al 31 luglio e dal 18 agosto al 18 ottobre 2022 quindi non potevamo perdere l'occasione per visitarlo.

 

Il pavimento è frutto di un programma che si è realizzato attraverso i secoli, a partire dal Trecento fino all'Ottocento. I cartoni preparatori per le cinquantasei tarsie furono disegnati da importanti pittori e scultori, quasi tutti senesi, fra cui Sassetta, Domenico di Bartolo, Mattero di Giovanni, Domenico Beccafumi. Soltanto la quarta scena della navata centrale si deve a un artista umbro, Bernardino di Betto, detto Pinturicchio.
La tecnica utilizzata per trasferire l’idea dei vari artisti sul pavimento è quella del commesso marmoreo e del graffito. Si iniziò in modo semplice, per poi raggiungere gradatamente una perfezione sorprendente.
Le prime tarsie furono tratteggiate sopra lastre di marmo bianco con solchi eseguiti con lo scalpello e il trapano, riempiti di stucco nero. Poi si aggiunsero marmi colorati accostati assieme come in una tarsia lignea.
Il percorso nelle tre  navate si snoda attraverso i temi relativi all'antichità classica e pagana: La lupa, Ermete Trismegisto ma anche le Sibille con i loro responsi, i filosofi Socrate, Cratete, Epitteto, Aristotele, Seneca ed Euripide.

Non è mia intenzione in questo post pubblicare tutte le tarsie del pavimento, mi sarebbe impossibile, quindi cercherò di pubblicare solo quelle a mio parere più interessanti. 
Per prima cosa ecco due immagini inerenti la Planimetria e relativa descrizione del Pavimento.


All'ingresso della navata centra mi ha attirato l'attenzione un'iscrizione. Questa iscrizione dice: CASTISSIMUM VIRGINIS TEMPLUM CASTE MEMENTO INGREDI che è un invito ad assumere un atteggiamento consono alla sacralità del luogo. 


Rimanendo all'ingresso della navata centrale troviamo una tarsia con la figura di ERMETE TRISMEGISTO.
Ermete, il cui appellativo Trismegisto significa "tre volte grandissimo", è il primo grande teologo dell'antichità e rappresenta il fondatore della sapienza umana.


Proseguendo con la visita i soggetti delle prossime tarsie sono dei personaggi mitologici: LE SIBILLE.
Le Sibille sono figure mitologiche greche e romane. Erano vergini ispirate da un dio dotate di virtù profetiche e in grado di fare predizioni e fornire responsi, ma in forma oscura o ambivalente.
Le Sibille che troviamo nel duomo sono dieci (cinque per ogni navata) e derivano il loro nome dai diversi luoghi del mondo.
Abbiamo la Sibilla Persica, L'Eritrea, La Frigia ma anche la Cumea e la Tiburtina
Ecco qualche foto di quelle che sono riuscito a fotografare.

La prime due foto rappresentano la SIBILLA FRIGIA (ionica). Essa profetizzava ad Ancira (odierna Ankara, in Turchia) e la SIBILLA ELLESPONTICA (Ionica) risalente al 550 a.C. Nata a Troia era contemporanea di Solone il grande legislatore ateniese e di Ciro il Grande.


Le foto successive riguardano un'altra sibilla: LA SIBILLA CUMEA.
il suo nome deriva dalla città di Cuma eolica nell'Eolide e sulla tarsia è rappresentata come una donna anziana dall'aspetto agitato, con i capelli sciolti e sparsi sulle spalle.


Concludo le foto dedicate alle Sibille con la tarsia della
SIBILLA LIBICA.
Si trova davanti al portale della navata sinistra, ed essendo di origine africana è rappresentata con la pelle scura.


Proseguendo lungo la navata centrale, ci troviamo di fronte alla LUPA CHE ALLATTA I GEMELLI. In un mio post precedente dedicato alla facciata del duomo, avevo spiegato come la Lupa sia uno dei simboli della città di Siena alla quale è legata una leggenda. (se vi interessa la leggenda cliccate sul bottone qui di seguito:)
In questa tarsia la Lupa è Inserita in un cerchio cui sono collegati altri otto tondi di dimensione minore con gli emblemi di alcune città italiane. Ecco la foto.


All'immagine della Lupa segue un grande rosone con al centro l'AQUILA.
L'interpretazione corrente vede nella raffigurazione dell'Aquila il simbolo del SACRO ROMANO IMPERO


Concludo la prima parte della mia visita al pavimento con la tarsi rappresentante l'ALLEGORIA DEL MONTE DELLA SAPIENZA.
Il riquadro mostra una complessa allegoria della Fortuna e della Sapienza. La prima è rappresentata come una donna ignuda che tiene un piede su una sfera (simbolo di incostanza) e regge la cornucopia e la vela gonfia dal vento, simbolo di buona riuscita; poggia il piede sinistro su una barca dall'albero spezzato, con la quale un gruppo di saggi sono arrivati al colle della Sapienza, che domina la scena. Essi, attraverso un percorso ripido e costellato da pietre, pianticelle e animali, simboli dei vizi, cercano di arrivare alla sommità del colle, dove siede la Sapienza (o la Quiete), recante in mano un libro e la palma della vittoria. Ai suoi lati Socrate e Cratete di Tebe, il quale sta svuotando in mare un canestro pieno di gioielli e monete, simbolo della rinuncia alla felicità illusoria della ricchezza materiale. 



Termino qui la prima parte. Spero di avervi fatto cosa gradita e spero che le foto e le informazioni sul pavimento più bello del mondo vi siano piaciute. Vi invito a ritornare a trovarmi perchè nei prossimi giorni pubblicherò la seconda parte delle foto.
Grazie mille per la vostra visita e mi raccomando.....

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