Continuo con la presentazione della mini vacanza trascorsa nell'agosto di quest'anno tra il Trentino e l'AltoAdige. Nella prima parte avevo pubblicato qualche scatto fatto nella Valle dei Laghi e in particolare del Lago di Santa Massenza, dove mi ero recato per acquistare la Grappa presso la distilleria di GIOVANNI POLI. Se vi siete persi il post, lo trovate qui di seguito cliccando sul link.:
Continuando la visita è la volta di un altro lago, praticamente il gemello del lago di Santa Massenza, che è praticamente il proseguimento naturale e che prende il nome di LAGO DI TOBLINO.
Per poter assaporare della bellezza del lago si può parcheggiare l'auto al parcheggio della Centrale Idroelettrica del lago di Santa Massenza e poi in pochi minuti di cammino raggiungere il Lago di Toblino oppure a Padergnone al parcheggio dietro al ristorante “Due Laghi” sulla destra. Io ho preferito lasciare l'auto al parcheggio della centrale e farmi qualche minuto in più di cammino.
QUALCHE NOTIZIA SUL LAGO
Il lago si è formato per sbarramento da parte di un conoide alluvionale creato dal fiume Sarca all'uscita della forra del Limarò. Si tratta di un bacino dalle dimensioni molto contenute; inoltre, dopo la costruzione della vicina centrale idrica di Santa Massenza, nel 1951, si è innescato un processo di sedimentazione che, oltre a intorbidire leggermente le acque, ne sta lentamente diminuendo la profondità.
Il biotopo: Il lago si trova in una condizione singolare dal punto di vista climatico: mentre le montagne vicine manifestano le tipiche caratteristiche delle zone alpine, nel fondovalle l'azione del lago e i residui del clima mite gardesano consentono lo sviluppo di specie submediterranee o addirittura, in coltivazione, di specie mediterranee. Per questo motivo dal 1992 il biotopo Lago di Toblino è tutelato. La delibera della giunta provinciale della Provincia Autonoma di Trento n. 16949/1992 ha istituito il biotopo e, sulla base dell'art. 5 L.P. 14/1986, prevede il divieto di entrare nella zona protetta con qualsiasi tipo di mezzo di trasporto meccanico o animale; di abbandonare i sentieri ed aggirarsi nel biotopo al di fuori di essi; di campeggiare; di balneazione; dell'uso di natanti; di sorvolo a bassa quota e l'atterraggio di mezzi aerei di qualsiasi tipo.
Parcheggiata l'auto dopo pochi minuti eccoci al lago. Da qui parte un sentiero dedicato a Giuseppe Morelli che fu l'ideatore e promotore della Valle dei Laghi. Il sentiero non comporta alcuna difficoltà ed è accessibile anche con il passeggino. La durata, se lo si vuole percorrere tutto, è di circa due ore e mezza tenendo conto delle soste per ammirare il panorama ma anche per scattare qualche bella fotografia.
Noi abbiamo scelto di percorrere solo un piccolo tratto (fino al castello) per mancanza di tempo.
Camminando tra conifere, salici, querce, lecci, oltre a specie palustri, come ninfee e canneti ci si può imbattere anche in piante maestose e quasi monumentali come questa
Continuando la passeggiata si inizia ad intravedere su un piccolo promontorio la sagoma del Castello di Toblino.
Dopo aver percorso circa 500 metri avvolti nella vegetazione eccoci arrivati al castello, un castello che affonda le sue radici nel lontano XII secolo e che è considerato uno dei piu belli del Trentino.
Castel Toblino
Rocca cinquecentesca, dalle armoniose forme rinascimentali
È uno dei castelli più fotografati del Trentino. Deve la sua fama alla singolare posizione e al bellissimo ambiente che lo circonda. Ma anche alle tante e cupe leggende che in quel parco e tra quelle mura hanno trovato fertile terreno su cui nascere e svilupparsi.
Dal Web: © 2015 Paolo Calzà
Un romantico castello, costruito su un piccolo braccio di terra che si stende nel cuore del lago, tra vigneti e boschi secolari del Trentino. Castel Toblino è la meta ideale per una rilassante passeggiata sulle sponde del lago, seguita da una cena a lume di candela nell’elegante ristorante, ospitato nelle antiche sale del palazzo.Le origini di Castel Toblino risalgono all’XI secolo, quando svolgeva una funzione militare-strategica lungo la strada per le Giudicarie. L’impianto che possiamo ammirare oggi però è quello del XVI secolo, in seguito ai lavori di ammodernamento decisi dai vescovi di Trento Cles e Madruzzo.
TRA STORIA E LEGGENDA
Secondo la leggenda però, questo luogo, ancor prima di avere un ruolo strategico o di rappresentanza, pare avesse una funzione magico-religiosa. Bisogna tornare indietro di circa 2000 anni, quando il livello del lago era più alto di circa due metri e il lembo di terra, su cui oggi sorge il castello di Toblino, era un'isola nel mezzo del lago. Gli antichi abitanti del luogo credevano che quel luogo fosse sacro. Nel III secolo infatti lì venne edificato un tempietto dedicato al culto dei Fati, antiche divinità romane capaci di predire il destino. Lo "certifica" una lapide murata nel portico del castello che l’archeologo Paolo Orsi definisce "unica nel suo genere nella realtà epigrafica romana".Il castello racconta anche un’altra leggenda: quella dell’amore proibito tra l’influente vescovo di Trento, Carlo Emanuele Madruzzo e Claudia Particella, conclusa tragicamente.
Purtroppo non abbiamo più tempo per continuare e dobbiamo riprendere la strada del ritorno verso il parcheggio.
Spero che le foto vi siano piaciute e spero di avervi fatto cosa gradita nel farvi conoscere un altro pezzetto della nostra bellissima Italia.
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