Ogni domenica mattina è mia usanza, insieme a mia moglie, fare una bella camminata al PARCO DI MONZA. Siamo in primavera inoltrata e durante questo periodo fiorisce una pianta tipica del parco: L’AGLIO ORSINO.
Se vi capita di passeggiare in un parco e sentite un forte odore agliaceo, non vi trovate alla presenza di qualcuno che si sta cucinando una zuppa di aglio, ma è l’odore che viene sprigionato da tantissimi fiori bianchi che tappezzano il sottobosco. Questi fiori vengono chiamati dialettalmente anche “Strozzagallin” ma il loro nome volgare è appunto Aglio Orsino (Allium ursinum)
Il nome dell'aglio orsino deriva dal latino anhelare "respirare". Gli insetti sono molto importanti nel ciclo vitale dell'aglio orsino. L'impollinazione avviene ad opera delle api e la dispersione dei semi ad opera delle formiche. Le proprietà di tutte le parti dell'aglio orsino sono praticamente corrispondenti a quelle dell'aglio comune. Dell'aglio orsino si usano comunemente le parti aeree fresche e se ne sfrutta prevalentemente l'azione depurativa. A questo scopo si usano le parti verdi che, mescolate ben fresche nelle insalate, sono particolarmente indicate contro le eruzioni cutanee croniche.
Una curiosità:
Il fratello dell'aglio orsino si chiama Allium moly, dal greco "magica erba" che, come narra Omero nell'Odissea, l'intraprendente Ulisse, su indicazione di Hermes, avrebbe dato ai suoi compagni trasformati in porci dalla maga Circe perché riacquistassero sembianze umane.
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