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In tempo di COVID ogni lasciata è persa, quindi ho approfittato di un colore favorevole della mia regione (il GIALLO è sempre stato un gran bel colore) per fare una breve gita fuori porta, o meglio fuori città.
Era il 24 Febbraio 2021 quando visto la possibilità di uscire dalla mia città, non me lo sono fatto dire due volte e armati di mascherina e gel disinfettante, io e mia moglie ci siamo organizzati per una breve ma interessante visita alla città di CREMONA. Malgrado questa città sia a solo poco più di un’ora di auto da Monza, nei miei quasi 66 anni, non ho mai avuto l’occasione per visitarla.
Il programma della giornata è stato: Sveglia di buonora e destinazione Cremona. Visita del centro storico ed in particolare del Duomo, del Battistero e per finire salita al Torrazzo. Dopo la visita sosta in un bar per un veloce panino e un caffè rigenerante. Dopo il lauto pasto, ritorno alla macchina e partenza con destinazione presso una Azienda agricola sul confine tra la provincia di Mantova e di Brescia, per l’acquisto di salumi e ravioli fatti a mano.
Ma procediamo con ordine.
Dopo le parolacce di rito, iniziamo la visita del Duomo.
La cattedrale di Cremona fu eretta nel XII secolo, periodo di grande prestigio della città, collegato a una serie di successi in campo militare e a condizioni di benessere economico. Il luogo scelto per la costruzione era il punto più alto della città medioevale, non lontano dal centro dell'originario castrum romano, al riparo dalle alluvioni del Po che all'epoca scorreva molto più vicino al centro storico rispetto ad oggi. Durante la reggenza del vescovo Oberto da Dovara, il devastante terremoto del 3 gennaio 1117 sconvolse il Nord Italia e danneggiò gravemente anche la nuova cattedrale cremonese, che venne pertanto ricostruita, praticamente in toto, nei decenni successivi. La cattedrale eretta nel XII secolo si presentava molto diversa dall'attuale. Innanzitutto già aveva una facciata a salienti e la pianta era basilicale, senza transetto. Durante i secoli XIII e XIV furono aggiunti i due bracci del transetto, conferendo alla chiesa una planimetria a croce (non propriamente a croce latina, in quanto la lunghezza del transetto supera quella del corpo principale). Ulteriori interventi si susseguirono nei secoli successivi, concentrati soprattutto all'interno della chiesa.
Foto da web
ESTERNO
La facciata principale, affiancata dal Torrazzo, guarda su Piazza del Comune (antica Platea Maior della città medievale), esattamente di fronte al palazzo Comunale. Rivestita di marmo bianco di Carrara
e rosso di Verona dai maestri Campionesi, è caratterizzata da un grande rosone centrale, opera di Giacomo Porrata da Como (XIII secolo). Il fronte è alleggerito da una loggia a due piani, interrotta nel mezzo dall'elegante protiro sormontato da una loggetta a tre arcate, che accolgono le statue di Sant'Imerio, la Vergine Maria e Sant'Omobono. I due leoni che reggono le colonne del protiro sono opera di Giovanni Bono da Bissone.Giovanni Baldesio |
Sul fianco destro è collocata la statua di Giovanni Baldesio, leggendario personaggio della città.
L'interno della cattedrale è a tre navate separate da due serie di massicci pilastri alternatamente e cruciformi circolari, i quali sostengono severe volte gotiche a sesto acuto. Al di sopra delle navate laterali, si aprono i matronei, che guardano sulla navata principale attraverso ampie bifore. Le campate della navata maggiore sono coperte da volte a crociera, a sesto acuto, impostate nel secolo XIV al posto delle originarie volte romaniche.
La navata maggiore termina in una grande abside semicircolare, nel cui catino fu realizzato un notevole affresco raffigurante il Redentore. Anche le due navate laterali terminano in absidi semicircolari, di dimensioni più ristrette, entro le quali sono ricavate due cappelle riccamente decorate: la cappella del SS. Sacramento, al termine della navata destra, e la cappella della Madonna del Popolo, al termine della navata sinistra.
Il coro ligneo è opera di Giovanni Maria Platina del 1484.
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