lunedì 16 agosto 2021

I BORGHI PIU' BELLI D'ITALIA

 

L'ESTATE del 2021 sarà una estate senza una vacanza vera e propria ma sarà un'estate con visite mordi e fuggi una estate da toccata e fuga. 



Una di queste toccate e fughe l’ho fatta a Santarcangelo ospite di mio cognato. Nei tre giorni di mia permanenza in terra romagnola, oltre al relax in riva al mare 

Per vedere il post dedicato al relax clicca sul pulsante sotto)

ho approfittato per visitare, anche se frettolosamente, due Borghi non distanti dalla cittadina che mi ospitava. Il primo con un nome un po’ buffo è Saludecio mentre il secondo è Mondaino. Nel post di oggi inizio con il presentarvi Saludecio. Probabilmente per questo borgo dedicherò più post in quanto vorrei pubblicare la maggior parte delle fotografie. Ma iniziamo con presentarvi il borgo. 

La leggenda vuole che il nome derivi dall’imperatore romano Traiano Decio, che in queste colline trovò rifugio e costruì una villa, di qui “salus Decii” o “saltus Decii”. Ma l’origine più accreditata fa risalire il Castrum Sancti Lauditii da San Laodicio, martire di Tracia e santo titolare della vecchia pieve.
Il volgare Sanlodeccio compare per la prima volta nel Decamerone di Boccaccio. 
Sul finire del ‘200 visse a Saludecio il Beato Amato Ronconi che, molto amato non solo dai saludecesi, contribuì a dare lustro a questa piccola comunità.
Il corpo di Ronconi è tutt’oggi conservato in una teca di cristallo nella Chiesa Parrocchiale di San Biagio

Seguirono tre secoli di grandi scontri, che videro avvicendarsi a capo della città i Malatesta e i Montefeltro, prima di cedere il passo prima a Cesare Borgia, poi ai Della Rovere, legittimi eredi dei Montefeltro, di qui passarono per una breve parentesi anche i Veneziani.
Finché nel 1524,  Saludecio passò definitivamente in mano alla Chiesa fino al 1859.
In questo lungo lasso di tempo fu considerata, per importanza, capitale della Valconca, ricca di palazzi di pregio costruiti da potenti famiglie e piccole case per i ceti popolari capaci di trasmettere una sobria e raffinata eleganza.

Ritorniamo alla descrizione della visita del borgo.

Dopo la mattinata trascorsa al mare a mostrare le chiappe chiare e dopo aver pranzato, saliamo in auto e puntiamo verso il Borgo. La distanza che ci separa da Saludecio è di circa 45 km e percorrendo l’autostrada Adriatica in meno di 30 minuti eccoci all’uscita di Cattolica. 
Usciti dall’autostrada seguiamo le indicazioni verso il borgo. 
Risalendo la Valconca, a pochi chilometri dal mare, ecco comparire chiaramente su un poggio il profilo caratteristico di Saludecio. 
In questo versante le colline hanno un profilo dolce e allungato ed è su una di queste colline che è sorto Saludecio. 
Eccoci arrivati. Parcheggiamo la macchina di fronte al monumento dei caduti e ci dirigiamo verso la Porta Marina. 
Porta Marina (Sec. XIV) è la porta d’ingresso principale al paese, una bella struttura risalente all’epoca di Sigismondo Pandolfo Malatesta che, con gli edifici vicini, ci da l’idea di quello che doveva essere l’insieme della fortificazione del paese.


Appena varcata la Porta eccoci nel centro del borgo in una piazza dominata sulla sinistra dal Comune mentre sulla destra dalla chiesa dI San Biagio. 
In questo primo post pubblicherò qualche fotografia del centro storico e della chiesa di San Biagio mentre il prossimo lo dedicherò interamente ai bellissimi murales.


Come scritto precedentemente, il centro storico di Saludecio è ricco di palazzi di pregio, costruiti da potenti famiglie, ma anche da piccole case per i ceti popolari comunque capaci di trasmettere una sobria e raffinata eleganza. 
Ecco qualche scatto.







Appena varcata la Porta Marina, sulla piazza centrale dalla parte opposta al Comune, ecco la Chiesa di San Biagio. La costruzione è del 700 ma sinceramente la chiesa non è nulla di particolare. La sua importanza è dovuta al fatto che ospita il corpo del santo patrono di Saludecio, il Beato Amato Ronconi, morto alla fine del 13° secoloAmato Ronconi è vissuto nel 1200 ed è noto perchè nella sua vita ha compiuto moltissimi pellegrinaggi, compiendo anche vari miracoli. Si pensi che durante la sua vita si è recato ben quattro volte in pellegrinaggio a Santiago de Compostela. Un vero record per quell'epoca.
 





Finisce qui la prima parte dedicata alla visita al borgo di Saludecio. Il prossimo post lo dedicherò interamente ai bellissimi Murales che hanno permesso alla cittadina di entrare a far parte dell’Associazione Italiana Paesi Dipinti.
Grazie di cuore per la vostra visita e mi raccomando ritornate a trovarmi. 














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