Sono trascorsi un po’ di anni dalla mia ultima visita al Ghiacciaio del Morteratsch ma il ricordo di quella camminata e dei panorami è ancora vivido nella mia mente. Il Morteratsch è il terzo ghiacciaio più lungo delle Alpi orientali e nasce dall'unione del Vadret Pers, proveniente dal Piz Palù e da quello situato tra Il Piz Bernina e il Piz Zupò.
Il Trenino Rosso del Bernina, nel mio caso, l’ho preso a Tirano, un borgo della Provincia di Sondrio, che è poi l’unica stazione italiana della ferrovia Retica.
Da Tirano alla fermata del Morteratsch ci vogliono circa due ore ma vi assicuro che saranno due ore con panorami mozzafiato.
Lasciata la stazione di Tirano e dopo essere passato a fianco del santuario della Madonna di Tirano, il trenino rosso si addentra nella Valle di Poschiavo in territorio svizzero. E' questo il tratto più ripido che permette al trenino di superare il dislivello di oltre 1800 metri per arrivare al passo del Bernina.
Una volta entrati in territorio Svizzero e dopo qualche chilometro ecco che il trenino costeggia il Lago di Poschiavo a quasi 1000 metri sul livello del mare.
Lasciato il lago il trenino inizia ad inerpicarsi sulla pendice della montagna. Arrivati a circa 1700 metri di quota eccoci alla stazione di Cavaglia da dove parte un interessante sentiero che vi porta al parco delle Marmitte dei Giganti.
Il trenino prosegue e dopo altri 400 metri di salita eccoci all’ALP GRUM a circa 2091 metri. Da qui si può ammirare il lago Palù e l’omonimo ghiacciaio (tempo permettendo).
LAGO PALU' |
Proseguiamo il nostro viaggio verso la fermata del Morteratsch. Lasciata la fermata di Alp Grum si arriva al Passo del Bernina dove il trenino costeggia il lago artificiale chiamato LAGO BIANCO. Il colore delle acque di questo lago è meraviglioso.
Da qui in poi il tragitto del trenino è in discesa e percorrendo pascoli di montagna si arriva alla fermata di Morteratsch.
Sui monti tra Chapütschöl e Munt Pers viveva una fata di rara bellezza, che di tanto in tanto si rinfrescava alle acque del Lej da la Diavolezza. Un giorno alcuni cacciatori, avvistata la bellissima fata, seguirono lei e i suoi camosci per scoprire da dove proveniva. Sfruttando l’arte di tanti inseguimenti, riuscirono a ripercorrere i suoi passi (e quelli del branco di camosci), fino al suo castello. Un castello edificato tra le rocce più impervie, nella zona del Munt Pers. Quando la fata sparì nel castello, anche questo si dissolse, per incanto, e davanti agli occhi degli incauti restò solo un labirinto di rocce e crepacci, nel quale si persero, senza più ritrovare la strada di casa. Fra questi cacciatori vi era anche un tale Aratsch. Si narra che da allora, nelle sere più tristi, un lamento percorre quel versante: "Mort ais Aratsch" (Aratsch é morto). Molti lo udirono, ed qualcuno venne in mente che l'alpea valle del Bernina dovesse prendere il nome da quel lamento. Per questo essa si chiama Alp Morteratsch.
narra di storia d’amore degna di Romeo e Giulietta. Un tempo, dove ora si trovano solo rocce e ghiaccio, si trovavano diversi pascoli e baite dove la vita scorreva felice e nuovi amori nascevano dal nulla, proprio come quello di Teresa e Eratsch. Teresa era una giovane fanciulla talmente bella da essere chiamata la rosa della montagna e aveva fatto innamorare il giovane Eratsch. Purtroppo però il loro amore era ostacolato dalle famiglie che segregarono in casa la bella ragazza e fecero partire Eratsch per combattere in una terra lontana. Teresa, convinta che non avrebbe mai più rivisto il suo amato, cadde in depressione e morì per il dolore. Ma Eratsch ritornò, convinto di poter riabbracciare la sua amata. Venuto a conoscenza della morte di Teresa, sconvolto dal dolore scappò sulle montagne fino a raggiungere Isla Persa e si gettò in un profondo crepaccio. L’anima di Teresa continuò a vagare nella valle in cerca del suo amato e gridando la sua morte. I lamenti della giovane ragazza raggiunsero solamente un vecchio pastore che viveva nella valle, il quale ogni notte pieno di compassione si recava ai piedi della montagna per ascoltare il lamento della ragazza. Come ringraziamento si pensa che Teresa fece rinvigorire i pascoli e fece produrre più latte alle mucche. Purtroppo il pastore, invecchiando, non riuscì più a raggiungere le pendici della montagna e chiese aiuto ad un giovane, raccomandandogli però di non seguire o infastidire la giovane ragazza. Il giovane non mantenne la promessa e un bel giorno decise di seguire Teresa la quale, infastidita, scomparve e gettò una maledizione su tutta la valle. Tutto ciò che un tempo era ricoperto da pascoli verdeggianti scomparve e venne ricoperto dal ghiacciaio che avanzò fino al punto da cui si gettò il giovane Eratsch. Ancora oggi infatti è possibile osservare Isla Persa, l’unico sperone di roccia isolato all’interno del Ghiacciaio del Morteratsch e si dice che durante le notti tempestose sia ancora possibile scorgere lo spirito di Teresa vagare intorno alla tomba del suo amato.
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