giovedì 30 aprile 2020

ISLANDA TRA MITI E LEGGENDE




Le grandiose cascate islandesi che tutti gli anni attirano un crescente numero di turisti, fotografi e amanti della natura sono spesso legate a leggende e miti che sono stati tramandati di generazione in generazione nel passare dei secoli.
Dopo il mio ritorno da questa terra meravigliosa ho acquistato alcuni libri dedicati all'Islanda e tra questi c'è ne uno in particolare che mi è piaciuto. Si tratta di un libro che ha saputo unire il viaggio lungo la statale 1 e i suoi luoghi noti e meno noti con storie leggendarie popolate da spettri, demoni e principesse.
La prima leggenda che vi voglio fare conoscere riguarda la Cascata Skogafoss.
Skogafoss, la "Cascata dei boschi" è una delle cascate più belle d'Islanda. Purtroppo dei boschi, di cui fa riferimento il nome, non è rimasto niente.
Della leggenda sulla cascata ci sono varie versioni ma io preferisco questa:

THRASI di Skogar era un uomo molto agiato. Era ormai molto anziano, quando sentì che la morte si stava avvicinando, quindi si mise a pensare alle proprie ricchezze e decise che
non venissero suddivise. Riempì un baule di denaro e oggetti preziosi e lo seppellì nel profondo specchio d'acqua che si forma sotto la cascata Skogafoss.
Lì il baule è rimasto, secolo dopo secolo, e per molto tempo una sua fiancata è stata ben visibile oltre la cortina d'acqua della cascata. Nel passare dei secoli in molti hanno tentato di prenderlo ma senza avere successo. Solo in un caso ci mancò poco che riuscissero a recuperarlo. Infatti alcuni ardimentosi riuscirono a fare passare una corda attraverso la maniglia laterale, che era a forma di anello, e si misero a tirare. Sembrava che tutto stesse andando per il meglio quando le viti che assicuravano la maniglia alla fiancata cedettero e il baule svanì in profondità. L'unica cosa che rimase a quegli uomini fu l'anello della maniglia che si portarono a casa. Questo anello per un pò di tempo fu fissato alla porta della chiesa di Skogar come battente ma dopo la sua demolizione decisero di affidare l'anello al Museo del Folklore di Skogar. Ancora oggi è lì esposta al pubblico ed è considerata uno degli oggetti più interessanti della collezione.
L'Anello del Baule esposto al Museo del Folklore

Per molti non vale la pena immergersi sotto la cascata per cercare il baule d'oro anche perché non è poi così certa l'esistenza. Tuttavia il racconto che abbiamo appena letto potrebbe avere un nocciolo di verità, come testimonia un'antica strofa tramandata di generazione in generazione:

Una cassa zeppa d'oro
sta lì a Skogar, alle cascate.
Chi la prenderà per primo
otterrà soldi a palate.


Spero che la leggenda vi sia piaciuta e spero di aver fatto cosa gradita a pubblicarla. 
Vi invito a ritornare per altre leggende ed altre curiosità. Ciao a tutti e grazie per la vostra visita. Mi raccomando Stay Tuned!!!


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