Eccomi qua con l’ultimo post dedicato al mio viaggio in Islanda e sono un po’ triste perché era come riviverlo. Vi avevo lasciato dopo essere arrivato nel villaggio di pescatori di Grundarfjordur, una località vicinissima alla vera e unica destinazione del nono giorno: KIRKJUFELL MOUNTAIN (La montagna a forma di chiesa).
Mountain Kirkjufell è uno dei simboli per eccellenza dell'Islanda. Si tratta di una montagna o meglio di un "pinnacolo" diventato famoso per via della sua forma che cambia in base all'angolazione dalla quale si guarda.
È la montagna più fotografata dell'Islanda per via della sua forma a cappello di stregone. Sovrasta il fiume sottostante e la bellissima cascata Kirkjufellsfoss che ne prende il nome e che si può ammirare da due diverse sponde grazie al sentiero ed al piccolo ponte in legno che le passa sopra.
Una curiosità di questo luogo è di tipo cinematografico in quanto gli amanti della serie Games Of Trones avranno riconosciuto questa come una delle locations della 6° e 7° stagione, è proprio qui che Jon Snow si incontra/scontra per la prima volta con il Re della notte oltre la barriera.
Appena lasciato Grundarfjordur eccoci arrivati al piccolo e gratuito parcheggio di Kirkjufellsfoss proprio di fronte alla montagna simbolo.
Come scritto in precedenza, il tempo non è assolutamente bello ma fortunatamente per il momento non piove. Ci affrettiamo a parcheggiare e velocemente ci incamminiamo verso la cascata. Kirkjufellsfoss è una cascata che raccoglie l’acqua piovana e le acque che scendono dalle montagne Snaefellnes. Non è una cascata molto alta (solo 5 metri) ma è su un paio di livelli e viene incanalata in tre canali separati offrendo così bellissime opportunità per chi è appassionato di fotografia.
Risaliamo il sentiero sulla parte destra della cascata. Il percorso è breve ed in poco tempo si arriva al ponticello che ti permette di oltrepassarla e di ridiscendere per un tratto dall’altra parte. (il ritorno è dallo stesso sentiero dal quale siamo arrivati) Giunti nella parte più bassa incomincia a piovere e per non rischiare di prendere una docciata si affrettiamo a risalire il sentiero e a scendere al parcheggio.
Risaliamo il sentiero sulla parte destra della cascata. Il percorso è breve ed in poco tempo si arriva al ponticello che ti permette di oltrepassarla e di ridiscendere per un tratto dall’altra parte. (il ritorno è dallo stesso sentiero dal quale siamo arrivati) Giunti nella parte più bassa incomincia a piovere e per non rischiare di prendere una docciata si affrettiamo a risalire il sentiero e a scendere al parcheggio.
IL SELFIE DI RITO
Il tempo non accenna a migliorare anzi sta peggiorando, se
mai è possibile, quindi decidiamo di risalire in auto e puntare verso la Guesthouse dove trascorreremo l’ultima notte islandese.
La casa si trova a Keflavik non distante dall’aeroporto e abbiamo circa 225 chilometri da percorrere.
Eccoci arrivati. La casa è in perfetto stile Islandese. Ad attenderci c’è una coppia con un bambino pronti a partire per le vacanze. Giusto il tempo di darci qualche informazione sulla casa e di darci le chiavi per entrare, ecco che con un cordiale saluto salgono in auto e partono per le loro vacanze affidandoci praticamente la loro casa. Strani questi Islandesi
Scarichiamo per l’ultima volta i bagagli, la prossima volta sarà in aeroporto, siamo affamati e ironia della sorte il tempo è pure migliorato. Ci prepariamo qualcosa da mettere sotto i denti e dopo cena, visto che il tempo era decisamente migliorato, ci incamminiamo verso la riva del mare a fare quattro passi. Non c’è in giro nessuno, sembra una cittadina disabitata.
Siamo stanchi e rientriamo a casa. E’ proprio finita domani si ritorna in Italia ma con una promessa nel cuore: Dobbiamo ritornare!!!!
Spero che il mio viaggio e le mie foto vi siano piaciute e spero anche di essere riuscito a farvi venire la voglia di visitare questa bellissima isola. (Coronavirus permettendo)
Grazie ancora per le vostre visite e……Ciaooooooooooo
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