Sono trascorsi 15 giorni dal mio rientro dagli Stati Uniti e purtroppo faccio fatica a ritagliarmi qualche ora da dedicare al blog. Forse non l'ho scritto ma ho anticipato il rientro dalla Florida e il motivo è stato un problema fisico di mia moglie. Un problema fisico dovuto ad una caduta in un parcheggio a Daytona che le ha procurato uno strappo al muscolo della coscia sinistra. Malgrado eravamo in possesso di una assicurazione che copriva questo tipo di infortuni, non siamo riusciti a fare una cavolo di ecografia, giusto per capire meglio qual era il danno, e questo ci ha convinti ad anticipare il rientro.
Diciamo che siamo a buon punto e quindi da oggi dovrei riprendere a pubblicare con più regolarità.
Riprendo a pubblicare le foto della mia visita a Urbino.
Nei primi due post vi avevo fatto conoscere la casa di Raffaello e l'Oratorio di San Giovanni Battista. Qui di seguito ecco i due link.
Questo oratorio è sede dell'omonima confraternita, nata agli inizi del XVI secolo ad opera del padre francescano Gerolamo Recalchi da Verona. La principale opera caritatevole svolta dai confratelli consisteva nell'assistere i condannati a morte, oggi invece la confraternita affianca agli scopi religiosi altri fini sociali e culturali, in particolare la gestione museale e quindi la conservazione dell'oratorio stesso.
L'ambiente è ad aula unica ed è stato riccamente affrescato dal pittore urbinate Carlo Roncalli, autore anche delle quattro grandi tele, sulle pareti laterali, raffiguranti i principali fatti della vita di San Giuseppe. Sopra l'altare domina una grande edicola marmorea, donata da Papa Clemente XI nel 1732, con due colonne in porfido rosso, provenienti dal Pantheon, al cui centro è posta una statua in marmo bianco raffigurante San Giuseppe, opera del comasco Giuseppe Lironi, proveniente dalla basilica di San Giovanni in Laterano.
Ecco qualche foto.
Dalla chiesa si prosegue in un corridoio dove prima di confluire nella scalinata d'ingresso, si aprono la sacrestia e la cappella del presepe. Quest'ultima, unico ambiente superstite dell'antico edificio, costituisce nel suo insieme un'opera pregevole e unica al mondo: lo scultore e decoratore urbinate Federico Brandani, tra il 1545 e il 1550, ricreò l'ambiente della grotta in cui nacque Gesù rivestendo interamente le pareti in tufo e pietra pomice.
Continuando con la visita, all'interno di una cappella neoclassica recentemente restaurata, è esposto il dipinto dello Sposalizio della Vergine, la più antica copia dell’omonimo quadro di Raffaello, eseguito nel 1606 da Gian Andrea Urbani.
Spero che vi siano piaciute e vi invito a ritornare a visitarmi per non perdere altri luoghi della bellissima Urbino.
Grazie grazie per la vostra visita e mi raccomando ......
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