Rieccomi qui. Sono rientrato da qualche giorno dalla Florida dove ho trascorso quasi due mesi e malgrado il JET LAG non proprio smaltito ho deciso che era ora di ricominciare a pubblicare qualche foto sul blog.
Nel post di oggi voglio pubblicare le foto di un piccolo borgo e della sua rocca.
Si tratta del borgo di MONTEFIORE CONTA, un piccolo borgo dell'entroterra Riminese. Montefiore è la capitale medioevale della Vallata del Conca e uno dei paesi della Signoria dei Malatesta più integri e affascinanti.
Pensate che la prima documentazione storica sull'abitato risale al 1136, quando Papa Innocenzo II dichiara che la chiesa di San Paolo è sotto la protezione Apostolica.
Per entrare nel borgo si deve accedere dalla Porta Curina (sec. XIV, XV) Su questa porta vi é murato uno stemma di Pio II Piccolomini con, ai lati, quello del cardinale Niccolò Forteguerri e, sotto, lo stemma di Montefiore Conca.
La Chiesa di San Paolo (XIV sec.) È la chiesa parrocchiale di Montefiore. Al suo interno sono conservati un bel crocefisso ligneo della Scuola Riminese del ‘300, un affresco della Madonna con Bambino e angelo di Bernardino Dolci (sec. XV) e la importante pala della Madonna della Misericordia di Luzio Dolci (sec. XVI).
Madonna del Latte |
Proseguendo con la visita la strada comincia a salire fino ad arrivare una prima porta chiamata "Porta del Muro Grosso", risalente al Quattrocento, per poi continuare lungo una scalinata in pietra con affaccio sulla Valconca, che vi condurrà all'imponente Rocca Malatestiana.
La Rocca rappresenta il più potente simbolo del potere malatestiano di tutta la Valle del Conca, forse il più singolare della Signoria e le sue geometrie offrono davvero scorci unici. Dal terrazzo più alto si vedono i monti dell’Appennino marchigiano e S. Marino sembra a due passi.
Eccoci all'ingresso vero e proprio della Rocca. Varcato questo ingresso ci si trova nel cortile interno del castello, nel quale fa bella mostra di se un pozzo decorato risalente al trecento.
Dal cortile si accede in un ampio locale saltuariamente utilizzato come mostra/museo dei reperti rinvenuti nel castello.
Sempre a pian terreno è possibile visionare la zona archeologica oggetto di scavi nel 2008 con rinvenimento di pozzi e ambienti voltati a botte con aperture per lo smaltimento dei rifiuti (pozzi da butto), oltre ad un ingegnoso sistema per la raccolta delle acque piovane che, raccordato ad un sistema di filtri riempiti di sabbia, canalizzava l'acqua così depurata ad una cisterna.
Ecco qualche scatto
Accedendo al piano superiore si possono visitare delle ampie sale. Una di queste è detta Sala dell'Imperatore, con soffitto originariamente azzurro e trapuntato di stelle, doveva avere le pareti completamente affrescate con scene ispirate all'Eneide, di queste rimangono solo alcuni brandelli.
L'altra sala è invece detta SALA DEL TRONO.
SALA DEL TRONO |
Proseguendo con la visita si arriva all'ultimo piano della Rocca dove si accede al terrazzo sulla sommità del castello, dal quale si può ammirare uno splendido panorama che spazia dalla costa Romagnola, a San Marino e alle più alte vette del crinale appenninico.
Ecco qualche foto panoramica anche del Borgo.
La visita termina qui sul terrazzo. Per scendere si può ripercorrere la stessa strada della salita oppure prendere una ripida scalinata che vi porterà velocemente alla base della rocca.
Prima di concludere il post vi voglio dare un'ultima curiosità.
Questa rocca è anche chiamata "La rocca degli eterni amanti", si perché come ogni rocca che si rispetti anche a questa è collegata a una storia d’amore.
La protagonista di questa storia è Costanza Malatesta che andò in sposa giovanissima e rimase vedova dopo poco tempo. Gli anni successivi li trascorse tra le braccia di diversi amanti, tra cui il mercenario tedesco Ormanno. Si dice che fu un grande amore, al punto che lo zio della fanciulla decise di uccidere entrambi. Ancora oggi la loro storia è avvolta da un fitto mistero e si dice che tra le mura del castello si aggiri il fantasma di Costanza.
Si conclude con questa curiosità il post dedicato al Borgo di Montefiore. Non mi rimane che pubblicare un ultimo panorama e un selfie.
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