LA LEGGENDA DELL’ALBERO DI NATALE
A Babbo Natale tutto quello che poteva andare storto, andava storto.
Le renne avevano avuto la dissenteria e avevano ridotto la stalla a un disastro e aveva dovuto spalare cacca per tutta la notte.
Aveva caricato la slitta da solo perché gli gnomi erano in sciopero e aveva dovuto scaricarla perché un pattino era rotto, aveva perso tutta la mattinata a ripararlo e si era anche tagliato malamente un pollice con l’ascia e quelle maledette renne erano scappate e ci aveva messo una vita a recuperarle.
Metà dei giocattoli non erano arrivati e quelli che gli avevano consegnato erano tutti della lista delle consegne dell’anno prima.
Gli elfi si erano ubriacati e aveva dovuto cercarsi i doni giusti in magazzino da solo e si era ammaccato il naso e un ginocchio quando gli si era rotta la scala.
Nel mettersi i pantaloni li aveva strappati perché era ingrassato troppo, non c’era verso di trovare il cappello, aveva perso gli occhiali, aveva bruciore di stomaco e quando aveva cercato una birra in frigo l’aveva trovato rotto e comunque la birra era finita.
In quel momento bussa alla porta un Angelo con un albero di Natale e domanda: “Dove devo metterlo questo abete?”.
Ecco come è nata l’usanza di mettere l’Angelo sulla cima dell’albero di Natale.
A Babbo Natale tutto quello che poteva andare storto, andava storto.
Le renne avevano avuto la dissenteria e avevano ridotto la stalla a un disastro e aveva dovuto spalare cacca per tutta la notte.
Aveva caricato la slitta da solo perché gli gnomi erano in sciopero e aveva dovuto scaricarla perché un pattino era rotto, aveva perso tutta la mattinata a ripararlo e si era anche tagliato malamente un pollice con l’ascia e quelle maledette renne erano scappate e ci aveva messo una vita a recuperarle.
Metà dei giocattoli non erano arrivati e quelli che gli avevano consegnato erano tutti della lista delle consegne dell’anno prima.
Gli elfi si erano ubriacati e aveva dovuto cercarsi i doni giusti in magazzino da solo e si era ammaccato il naso e un ginocchio quando gli si era rotta la scala.
Nel mettersi i pantaloni li aveva strappati perché era ingrassato troppo, non c’era verso di trovare il cappello, aveva perso gli occhiali, aveva bruciore di stomaco e quando aveva cercato una birra in frigo l’aveva trovato rotto e comunque la birra era finita.
In quel momento bussa alla porta un Angelo con un albero di Natale e domanda: “Dove devo metterlo questo abete?”.
Ecco come è nata l’usanza di mettere l’Angelo sulla cima dell’albero di Natale.
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