ESTATE DI SAN MARTINO
Oggi, 11 novembre, si celebra in tutta Italia quella che viene chiamata l'estate di San Martino e che secondo tradizione dovrebbe garantire tempo mite in tutto il Paese dopo il brutto tempo dei giorni passati.
Questa ricorrenza, infatti, nasce per ricordare come San Martino coprì con il suo mantello un uomo che chiedeva l'elemosina nudo e infreddolito e così Dio per ricompensare il santo per via della sua bontà d'animo fece arrivare un'ondata di tempo buono.
Tradizionalmente per l'estate di San Martino si aprono le botti e si assaggia il vino novello perchè in questo periodo si rinnovavano anche i contratti in scadenza degli agricoltori e non a caso il detto popolare è diventato anche una frase idiomatica, "fare San Martino", utilizzata quando si vuole intendere di dover traslocare.
Questa ricorrenza, infatti, nasce per ricordare come San Martino coprì con il suo mantello un uomo che chiedeva l'elemosina nudo e infreddolito e così Dio per ricompensare il santo per via della sua bontà d'animo fece arrivare un'ondata di tempo buono.
Tradizionalmente per l'estate di San Martino si aprono le botti e si assaggia il vino novello perchè in questo periodo si rinnovavano anche i contratti in scadenza degli agricoltori e non a caso il detto popolare è diventato anche una frase idiomatica, "fare San Martino", utilizzata quando si vuole intendere di dover traslocare.
La leggenda dell’estate di San Martino
Un tempo, tanti anni fa, gli inverni erano più lunghi e rigidi. Già a Novembre era ghiaccio e neve.
Martino era soldato e, a cavallo, l’11 di quel mese, stava ritornando a casa, distante ancora poco meno di quattro giorni, quando incontrò sulla strada un povero vecchio, talmente povero che con quel freddo, fra quella neve, non aveva un cencio che gli coprisse le spalle.
Martino si levò il mantello, con la spada lo divise in due e ne porse una metà al povero vecchio: d’incanto tutta la neve disparve, la terra si rasciugò, l’aria si fece calda, e apparve un bel sole.
La mattina dopo ricominciò a nevicare ma, quando incontrò un altro povero vecchio tremante per il freddo e gli diede l’altra metà del mantello, tutta la neve disparve una seconda volta e apparve un bel sole caldo.
Lo stesso accadde il terzo giorno quando si privò di altre vesti per darle ad un altro poveretto.
Mezza giornata soltanto lo separava ormai da casa, e ancora una volta Martino diede ad un poveretto l’ultimo avanzo dei suoi vestiti…
Dio rinnovò ancora il miracolo e per la quarta volta l’inverno cedette improvvisamente all’estate.
Ma solo per mezza giornata: il tempo che ci volle a Martino per giungere a casa.
Da allora il mese di Novembre si apre a tre giorni e mezzo d’estate: quella di San Martino”.
Martino era soldato e, a cavallo, l’11 di quel mese, stava ritornando a casa, distante ancora poco meno di quattro giorni, quando incontrò sulla strada un povero vecchio, talmente povero che con quel freddo, fra quella neve, non aveva un cencio che gli coprisse le spalle.
Martino si levò il mantello, con la spada lo divise in due e ne porse una metà al povero vecchio: d’incanto tutta la neve disparve, la terra si rasciugò, l’aria si fece calda, e apparve un bel sole.
La mattina dopo ricominciò a nevicare ma, quando incontrò un altro povero vecchio tremante per il freddo e gli diede l’altra metà del mantello, tutta la neve disparve una seconda volta e apparve un bel sole caldo.
Lo stesso accadde il terzo giorno quando si privò di altre vesti per darle ad un altro poveretto.
Mezza giornata soltanto lo separava ormai da casa, e ancora una volta Martino diede ad un poveretto l’ultimo avanzo dei suoi vestiti…
Dio rinnovò ancora il miracolo e per la quarta volta l’inverno cedette improvvisamente all’estate.
Ma solo per mezza giornata: il tempo che ci volle a Martino per giungere a casa.
Da allora il mese di Novembre si apre a tre giorni e mezzo d’estate: quella di San Martino”.
Ecco com'è l'estate di San Martino a Milano. Qualche scatto al Parco Sempione.
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