giovedì 26 aprile 2012

COMO

PER LE VIE DEL CENTRO

Pasquetta, non ho voglia di rimanere a casa. Idea: perché non andiamo a fare un giretto a Como? Detto fatto mangiamo in fretta, lavaggio piatti e via di corsa a prendere un treno. 
Arriviamo a Como alle 15.00 con un treno pieno zeppo di persone che hanno avuto la nostra stessa idea. Sembra che tutta la Brianza oggi sia a Como!!!
Le strade del centro sono affollate ma c'è ancora qualche vietta con pochissima gente. 
Oggi vi voglio postare qualche foto scattata nelle viette del centro.


Piazza Alessandro Volta








La cupola del Duomo





martedì 24 aprile 2012

PASQUA

LA COLOMBA

A Pasqua mi sono pappato, non la solita colomba, ma una buona colomba di pasta sfoglia. Ecco le prove del misfatto!!!




lunedì 23 aprile 2012

TRENTINO ALTOADIGE

BAITE IN VAL SAN NICOLO'

Qualche scatto in Valle San Nicolò. Le tantissime baite sono la caratteristica di questa bellissima valle. Ecco solo alcuni esempi.












venerdì 20 aprile 2012

LAGO DI GARDA

LAZISE

Non conoscevo questa bellissima cittadina sul lago di Garda. Ho avuto l'occasione di visitarla e conoscerla un pò in due occasioni ed in entrambe le volte sono rimasto affascinato del suo porticciolo, delle sue stradine e del suo bellissimo lungolago.
Inizio a postare qualche immagini ma nei prossimi giorni posterò altre immagini scattate in periodi diversi.

Fonte: Wikipedia
Lazise (Lasise in veneto) è un comune di 6.958 abitanti in provincia di Verona, situato sulla sponda orientale del lago di Garda. Questa collocazione geografica gli conferisce una posizione di grande pregio paesaggistico, ma sono presenti anche elementi di grande pregio architettonico e di notevole importanza storica.

Primo libero Comune d'Italia
Nel 983 la comunità di Lazise chiese all'Imperatore del Sacro Romano Impero Ottone II la possibilità di difendere il borgo fortificando il castrum e il 7 maggio dello stesso anno Ottone II rispose con un diploma nel quale concedeva l'esazione da alcuni tributi (tra cui il toloneo e il ripatico), concedeva i diritti di transito e di pesca, e rilasciava ai lacisiensi la possibilità di fortificare il castrum. A partire da quell'anno Lazise venne quindi organizzata a Vicinia, con 18 membri e ampie autonomie in questioni civili, economiche, ma anche religiose (a partire da quest'anno divenne sede di pievano), in modo da poter disciplinare liberamente pesca e commercio. Si trattava di una situazione piuttosto particolare rispetto a quella degli altri centri, e la concessione di queste ampie autonomie, oltre ovviamente all'assegnazione di incarichi, fa sì che Lazise venga considerata il primo libero Comune d'Italia. 

Sotto gli Scaligeri vennero realizzati il castello e le mura cittadine, e nel 1387, quando la Signoria Scaligera stava per cadere per mano degli eserciti dell'alleanza formata da Gian Galeazzo Visconti, Francesco I Gonzaga e Francesco I da Carrara, il borgo fortificato, che rimase fedele a Verona, chiuse le porte e si preparò all'assedio, il quale durò alcuni giorni. Lazise cedette alle armi da fuoco nemiche il 13 ottobre 1387, quindi passò sotto il dominio Visconteo, sotto il quale fu sede del vicariato di una giurisdizione piuttosto ampia, anche se poco tempo dopo passò sotto il dominio Carrarese

Il nome Lazise deriva dal latino lacus che significa "villaggio lacustre", come sembrano confermare documenti dell'Alto Medioevo che riportano il paese sotto il nome di Laceses. Un'altra ipotesi, poi scartata, voleva il nome del paese derivato da Antonio Bevilacqua di Loncis, Loncis dal suo castello in Baviera, divenuto nel 1014 governatore del lago, e che diede vita all'importante famiglia che mutò poi nome in Bevilacqua-Lazise.



Il castello di Lazise.
L'edificio più imponente di Lazise è il castello scaligero e la cinta muraria che circonda il centro storico. Il castello venne realizzato durante la dominazioni dei signori di Verona Bartolomeo II e Antonio della Scala, o forse poco prima dal padre Cansignorio della Scala (visto che la porta Nuova reca la data 21 maggio 1376). Il paese ha sempre avuto tre porte d'ingresso munite di saracinesche e ponti levatoi:

porta Superiore, oggi chiamata comunemente porta San Zeno, per l'accesso da oriente; 
porta Lion (così chiamata perché recava lo stemma della Serenissima), per l'accesso da meridione; 
porta Nuova (così chiamata perché realizzata per ultima), oggi comunemente chiamata porta Cansignorio, per l'accesso da settentrione. 
Il castello subì delle lesioni durante l'assedio dei veneziani nel luglio 1438, e poi ancora nel maggio 1528 ad opera dell'esercito di Carlo V. Nel XVI secolo, con l'avanzare delle nuove tecnologie e tattiche di guerra, il castello perse d'importanza e venne acquistato prima dalla comunità lacisiense e in seguito da famiglie private.









 Il porto vecchio di Lazise.
Costruzione di grande importanza per lo scalo delle merci nel paese era la dogana veneta, insieme all'antistante porto, il quale si trova segnato già nelle carte del X secolo. Alle estremità del porto, che inizialmente era di dimensioni minori rispetto all'attuale, vi erano due torri, con un ingresso vicino alla torre più grande. Da queste due torri (oggi non più presenti) partivano le mura che proteggevano il porto e andavano a collegarsi al castello scaligero. 













mercoledì 18 aprile 2012

REVIVAL - CORSICA

LE CALANCHE



Nelle settimane scorse mi sono convertito in digitale circa 3000 diapositive molto vecchie, pensate che alcune risalivano al 1972. Chiaramente nel corso degli anni, malgrado fossero conservate in luogo asciutto, con poca polvere, la qualità è calata tantissimo e quindi il risultato   non è buonissimo ma diciamo accettabile.
Oggi vi voglio proporre qualche diapositiva scattata nel lontano 1983 in Corsica. 

Come si può ben dedurre dal loro stesso nome, le Calanche sono delle insenature delle calette che sorgono sul mare, sorgono a metà strada tra i due famosi centri di Porto e Piana, ponendosi come una attrattiva di interesse ambientale sicuramente notevole per la Corsica.
Si tratta di formazioni rocciose, di colore rosso o arancione, che si rendono uniche nel loro genere per la particolarità di essere plasmate dall’azione del vento, e la loro bellezza e straordinarietà le ha rese Patrimonio dell’Unesco.
Le Calanche di Piana possono raggiungono anche altezze importanti, arrivando a toccare i 300 mt sul livello del mare, queste rocce di granito rosso si presentano come una delle attrazioni più belle che il territorio della Corsica possa proporre ed offriranno ai propri visitatori la possibilità di ammirare, dall’alto del paese o dai sentieri, panorami che spaziano dal mare alla zona più interna.
Secondo una leggenda locale queste rocce sarebbero opera del diavolo in persona che, indispettito dal rifiuto di una giovane contadina del luogo, decise di rendere il luogo aspro ed inospitale, tagliando e rompendo le rocce in maniera informe e violenta, la storia vuole che alcune di queste rocce siano state scolpite per rappresentare la giovane contadina, il marito ed il loro cane, e proprio una di queste infatti, prende il nome di Tȇte de Chien.
Il complesso delle Calanche di Piana si colloca nella costa occidentale della Corsica e la stessa cittadina di Piana si presenta come una delle attrattive di maggiore pregio e bellezza del territorio, con le sue case bianche ed i paesaggi che si possono ammirare dall’alto dei suoi 400 mt di altitudine.